Abbiamo chiesto a Padre Buono le ragioni di questo suo nuovo libro e il religioso missionario ci ha risposto ricordando che Benedetto XVI durante l’omelia per il battesimo di 20 bambini nella Cappella Sistina il 13 gennaio scorso, ha detto: “Non vi è niente di più grande che conoscere Cristo e comunicare agli altri l’amicizia con Lui”.
“Ho ritrovato in queste parole del Papa – ha spiegato padre Buono – il motivo principale che mi hanno spinto a scrivere queste riflessioni sulla fede che è un dono da donare. L’affermazione: “la fede si rafforza donandola” è del beato Giovanni Paolo II, al numero 2 della sua enciclica Redemptoris missio.
In qualità di superiore regionale del PIME per l’Italia Meridionale Padre Buono invitò Giovanni Paolo II a visitare e pregare sulla tomba di Padre Paolo Manna, primo superiore generale del PIME, fondatore della Pontificia Unione Missionaria, proclamato beato il 4 novembre 2001.
In quell’occasione, 13 novembre 1990, Giovanni Paolo II, dopo un intenso momento di riflessione e preghiera, disse: “Qui si capisce davvero che la Chiesa è veramente missione!”.
Per questo motivo è sembrato doveroso a padre Buono riflettere sul dinamismo intrinseco e naturale della fede, che “ci è data affinchè la trasmettiamo agli altri”. Dice infatti Gesù nel primo mandato agli apostoli: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!”
Nella presentazione al libro, monsignor Rino Fisichella, Presidente del Pontificio consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ha scritto: “Questa pubblicazione di Padre Giuseppe Buono, del Pontificio Istituto Missioni Estere, è un aiuto offerto ad ogni credente per intraprendere un cammino di approfondimento della fede consapevole” perché “la missione rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede e l’identità cristiana, dà nuovo entusiasmo e nuove motivazioni”.
Secondo il Presidente del Pontificio Consiglio nella condizione generale di crisi della fede che caratterizza il mondo secolarizzato i cristiani rischiano di dimenticare che. “La fede è un atto personale: è la libera risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio che si rivela”.
In questo contesto monsignor Fisichella ha sostenuto che “l’impegno della Chiesa per la nuova evangelizzazione non è un’aggiunta causata dalla situazione di crisi che essa sperimenta, ma esprime l’esigenza imprescindibile che ogni cristiano, vivendo appieno le esigenze del Battesimo, si senta chiamato a testimoniare la gioia e la bellezza dell’incontro con Cristo”.
Quindi, ha concluso il presidente del Pontificio Consiglio “La fede è la risposta del nostro amore all’amore di Cristo per tutti gli uomini” perché è “solo l’amore a Dio, che genera l’amore per il prossimo” e questo può far nascere nel cuore del cristiano la spinta missionaria, che si riflette nel paolino: “l’amore di Cristo ci spinge…”.
In una postfazione non ancora pubblicata il prof. Lucio Fino, già decano della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli, Presidente del Movimento Ecclesiale di Impegno culturale, ha sottolineato il ruolo dei fedeli laici nella trasmissione della fede.
Facendo riferimento al documento conciliare “Apostolicam actuositatem” il prof. Fino spiega che la Chiesa tutta è chiamata a una grande sfida culturale, ovvero perchè “non potrà più considerare la vocazione dei laici fondata soltanto sulla collaborazione alle attività interne delle parrocchie, dei decanati o di una diocesi, ma dovrà essere fortemente impegnata a sostenere la loro creatività e le loro iniziative per la missione della evangelizzazione”.
“Dovrà cioè favorire e valorizzare lo sviluppo delle diverse esperienze comunitarie -quelle dei movimenti, dei gruppi ecclesiali, dei cenacoli e delle associazioni – da considerare tutte come preziosi laboratori di laicità”.
Sul tema della Fede che si rafforza donandola, padre Buono attiverà un seminario accademico alla Pontificia Facoltà Teologica per l’Italia Meridionale, Sez. San Tommaso d’Aquino, a Napoli; terrà una lezione all’Istituto Superiore di Scienze Religiose Mater Ecclesiae, dipendente dalla Pontificia Università San Tommaso D’Aquino di Roma, durante un Corso teologico-pastorale e altre lezioni e incontri in varie realtà in Italia e all’estero.