50 anni di trattato di amicizia franco-tedesco

Dichiarazione comune delle conferenze episcopali

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In occasione del 50° anniversario del Trattato di amicizia franco-tedesco, le Conferenze Episcopali di Francia (CEF) e di Germania (DBK) hanno diffuso oggi sulle loro rispettive pagine web una dichiarazione comune (*).

Il “Trattato dell’Eliseo” – come viene chiamato – fu sottoscritto il 22 gennaio del 1963 dall’allora cancelliere tedesco Konrad Adenauer e dal presidente francese Charles de Gaulle presso il Palazzo dell’Eliseo a Parigi.

“È con grande riconoscenza che i vescovi francesi e tedeschi commemorano il 50° anniversario del Trattato dell’Eliseo sulla cooperazione tra i nostri paesi”, esordisce il documento dei vescovi, firmato dai rispettivi presidenti delle Conferenze episcopali, il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, e monsignor Robert Zollitsch, arcivescovo di Friburgo in Brisgovia.

Richiamando alla mente altri momenti storici che hanno marcato il riavvicinamento tra le due Nazioni – la Messa nella cattedrale di Reims l’8 luglio 1962, a cui parteciparono Adenauer e De Gaulle, e la visita di Helmut Kohl e François Mitterand all’ossario di Fort Douaumont, nei pressi di Verdun (22 settembre 1984) -i vescovi hanno ricordato che “con la riconciliazione, francesi e tedeschi hanno imparato le lezioni delle assurde guerre del passato e hanno avviato le loro relazioni su nuove basi”.

Definendo il Trattato dell’Eliseo “il culmine del processo di riconciliazione delle due Nazioni nemiche e il punto di partenza per un approfondimento di queste relazioni di amicizia”, i vescovi dichiarano di accogliere “con favore tutto ciò che è stato compiuto e sviluppato nel quadro di questo Trattato di amicizia”. Anche se oggi non c’è più questa consapevolezza del “carattere eccezionale” di queste relazioni, “tuttavia, l’amicizia tra i nostri paesi e i nostri popoli è oggi più che mai decisivo per superare l’attuale crisi e forgiare l’avvenire dell’Europa”.

Infatti, l’amicizia franco-tedesca “è sempre stata un servizio in Europa” e, anche nell’Europa allargata, “il tandem franco-tedesco non ha perso nulla del suo significato”. Anzi, per i vescovi della CEF e della DBK, “è proprio perché la Francia e la Germania sono, per molti aspetti, molto diverse che un accordo tra i due Paesi può spesso costituire la base di un accordo in Europa”. Per questo motivo, “la riconciliazione franco-tedesca rimane un esempio di politica di responsabilità e di solidarietà”.

Secondo i vescovi, Konrad Adenauer e Charles de Gaulle hanno simboleggiato nel 1962 a Reims “la consapevolezza che la politica si costruisce su basi che lei stessa non può edificare”. “L’amore dei nemici – continua la dichiarazione – è un’esigenza evangelica forte che questi due statisti sono riusciti ad attuare”. “Da allora, l’Unione Europea ha portato ai suoi popoli la pace e la prosperità”.

Oggi questi benefici sono in pericolo. “A causa della crisi economica vediamo riapparire il disprezzo e la diffidenza tra i popoli d’Europa, il rigetto dello straniero, il rifiuto della solidarietà”, osservano i vescovi, che avvertono il rifiorire dei movimenti populisti e di un ripiegamento su se stessi. “La crisi economica rivela quindi una crisi morale, in cui il senso della vita non passa più dal legame all’altro e l’esigenza della giustizia”.

“La Francia e la Germania possono e devono attingere dalla storia della loro riconciliazione e della loro amicizia la forza per tirare insieme le conseguenze dei problemi attuali” ed “aiutare l’Unione europea a mettere in piede delle strutture politiche solide a lungo termine e una vera economia sociale di mercato”. “Possono lavorare affinché il rispetto della dignità umana, la preoccupazione per il bene comune e i principi di solidarietà e di sussidiarietà guidino sempre di più la costruzione europea”.

Secondo i vescovi, che vedono nell’amicizia franco-tedesca un “modello per la riconciliazione in altre parti del mondo”, “l’integrazione europea è diventata una forma emblematica di risoluzione dei conflitti”.

In conclusione, la dichiarazione ricorda che “la Chiesa ha anche contribuito allo sviluppo dell’amicizia franco-tedesca, specialmente attraverso il gemellaggio di numerose parrocchie e le visite reciproche dei responsabili ecclesiastici”.

“Nel contesto attuale – concludono i vescovi – il 50° anniversario del Trattato dell’Eliseo è anche l’occasione per ricordare, specialmente alle giovani generazioni, che la riconciliazione non è una parola vuota, ma un cammino reale che i nostri Paesi hanno già intrapreso nella storia e che rimane aperto agli uomini di buona volontà”.

* La versione francese è accessibile al seguente link:
http://www.eglise.catholique.fr/conference-des-eveques-de-france/textes-et-declarations/declaration-des-conferences-episcopales-francaise-et-allemande-a-l-occasion-de-l-anniversaire-de-la-signature-du-traite-de-cooperation-franco-allemande–15665.html

Per il testo tedesco si può cliccare su:
http://www.dbk.de/fileadmin/redaktion/diverse_downloads/presse/2013-009a-Gemeinsame-Erklaerung-Elysee-Vertrag_DT.pdf

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Paul De Maeyer

Schoten, Belgio (1958). Laurea in Storia antica / Baccalaureato in Filosofia / Baccalaureato in Storia e Letteratura di Bisanzio e delle Chiese Orientali.

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