Battesimo e Presentazione del Signore

Risponde padre Edward McNamara, L.C., professore di Teologia e direttore spirituale

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Un lettore di lingua inglese ha posto la seguente domanda a padre Edward McNamara: Nella liturgia dopo il Natale, il Battesimo del Signore precede la festa della Presentazione al Tempio. Per quale motivo? — C.T., Johannesburg, Sudafrica

Padre McNamara ha risposto nel modo seguente:

La festa della Presentazione è legata al rito ebraico della purificazione della madre, la quale doveva avvenire secondo la legge di Mosè 40 giorni dopo la nascita di un figlio maschio (Levitico 12,2-6).

Per la legge ebraica, solo la madre aveva bisogno di essere purificata, ma come figlio primogenito Gesù doveva essere riscattato (Esodo 13,11 ss). Per questo motivo, la festa della Presentazione viene dunque celebrata esattamente 40 giorni dopo Natale, ossia il 2 di febbraio.

A fornire le prime notizie riguardanti la celebrazione di questa festività è Egeria, una donna che fece un lungo pellegrinaggio in Terra Santa verso l’anno 390. Anche se non menziona l’uso di candele, Egeria racconta nel suo Itinerarium che la predica fosse ispirata dalle parole di Simeone che definiscono Gesù “luce delle genti” (cfr. Luca 2,25 ss).

Da qui dunque l’usanza di accendere torce e ceri, come chiaramente attestata solo pochi decenni dopo in Egitto (circa 440) e a Roma (tra il 450 e il 457).

Più complessa è la storia della festa del Battesimo del Signore. Le origini della festa dell’Epifania (ἐπιφάνεια in greco significa “manifestazione” o “rivelazione”) sono da cercare tra i cristiani d’Oriente. Vengono celebrate insieme tre manifestazioni della divinità di Cristo: la sua manifestazione ai Magi, il suo battesimo nel Giordano, e le nozze di Cana, con il primo miracolo compiuto da Gesù.

Anche se nel rito romano della celebrazione dell’Epifania la manifestazione di Cristo ai Magi occupa un posto privilegiato, le preghiere della Messa e l’ufficio divino conservano ancora tracce di questo precedente triplice memoriale.

A Roma, probabilmente a causa di influenze bizantine, il battesimo di Nostro Signore, pur non essendo propriamente una festa, è stato commemorato in modo particolare nell’ottava dell’Epifania a partire dal secolo VIII. I principali uffici utilizzano gli stessi salmi del 6 gennaio, ma le antifone fanno riferimento al battesimo di Gesù.

L’ottava dell’Epifania, insieme a molte altre, fu soppressa da papa Giovanni XXIII nel 1960. Ma lo stesso Pontefice decise di dare maggiore importanza alla preesistente memoria del battesimo di Cristo, trasformandolo in una commemorazione speciale del Signore celebrata il 13 gennaio, l’ex ottava dell’Epifania.

La riforma liturgica dopo il Concilio Vaticano II ha fissato la festa del Battesimo del Signore nella domenica dopo l’Epifania, chiudendo in questo modo ufficialmente il periodo natalizio ed inaugurando il tempo ordinario.

Prima della riforma di Giovanni XXIII, il periodo natalizio si concludeva con la Presentazione. Questa festa rimane come una sorta di appendice al Natale, come testimoniano alcune tradizioni popolari, come lasciare il presepe fino al 2 febbraio, come è prassi in piazza San Pietro.

*I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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ZENIT Staff

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