Nella ricorrenza dei Santi Innocenti, già da qualche anno viene promossa nella diocesi di Anapolis una Marcia per la Vita. Uomini, donne e bambini hanno percorso le strade della capitale economica del Goias per valorizzare la vita umana in rifiuto dell’aborto.
Grandi e piccini spingevano passeggini e culle vuote per simboleggiare i bambini abortiti. Altri brandivano striscioni e cartelli con slogan in difesa della vita. La marcia si è svolta con l’accompagnamento musicale del pezzo della cantante Celina Borges, “Lasciami nascere”.
Significativo il giorno scelto per l’evento, considerando l’accostamento tra i Santi Innocenti e le creature uccise a fini egoistici con un riconoscimento pubblico. Quest’anno, inoltre, la marcia mirava alla protesta sulla legge che autorizza la rete ospedaliera pubblica ad eseguire l’aborto in caso di gravidanza risultante da stupro o rischio di vita per la gestante.
Una grande polemica incombe attualmente in Brasile circa la liceità di questi casi impropriamente chiamati di “aborto legale” o “scuse assolutorie”. Non essendo ancora legalizzato l’aborto in Brasile, a queste eccezioni si aggiunge ora la sospensione dell’applicazione della pena se l’atto abortivo già è stato commesso.
“La Marcia per la vita” si è conclusa con una Santa Messa celebrata nella cattedrale del Bom Jésus con la partecipazione dei Vicari Generali ed episcopali della diocesi, i PP. Stepien e Osvaldo, il parroco, p. Carlito e il presidente del Pro-Vida di Anapolis, p. Luis Carlos.