Una "settimana per la vita" all'Europarlamento

Si è conclusa domenica scorsa, a Bruxelles, la Week fo Life, che ha lanciato una Petizione per riaffermare i contenuti di Uno di Noi

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“La Dignità umana nel 2015: quali sfide?”. Questo il il titolo della Week for Life 2015, la settimana per la Vita, organizzata nel Parlamento Europeo di Bruxelles, ormai alla sua 5° edizione. Nata quest’anno per iniziativa del gruppo di lavoro del Partito popolare europeo su Bioetica e Dignità umana, che ha anche patrocinato l’iniziativa, la Week for Life ha visto il clou ufficiale dell’evento il 24 marzo, ma a margine ci sono stati e ci saranno eventi anche al di fuori del Parlamento che si sono conclusi domenica, 29 marzo, con la Marcia per la Vita a Bruxelles.

La battaglia di civiltà e di la libertà ha preso forma in una “Petizione per Uno di Noi” , lanciata a livello europeo il 24 marzo con una conferenza stampa della Federazione Uno di Noi che ha preceduto la Week for Life.

L’iniziativa è stata presentata da Carlo Casini, presidente onorario della Federazione Uno di Noi, già presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo e storico ex presidente del Movimento per la Vita italiano, insieme al parlamentare europeo slovacco Miroslav Mikolasik, membro del gruppo di lavoro su Bioetica e dignità umana, e all’eurodeputato sloveno Alojz Petterle.

In attesa che si pronunci la Corte di Strasburgo, il popolo europeo per la vita torna a fare la “vedova importuna”. Ideatore della “petizione di sostegno” è Carlo Casini, secondo cui il primo obiettivo della Petizione è di”riaprire l’iniziativa dei cittadini europei (Eci) su Uno di Noi, chiusa ingiustamente dalla Commissione”.

La petizione, questa è la particolarità, sarà sottoscritta da specialisti nell’ambito scientifico, giuridico e politico. Firme “scelte” per fare presente a Commissione e Parlamento europei che il rigetto della iniziativa popolare Uno di Noi, firmata da quasi 2 milioni di persone, è immotivato e inaccettabile né dal punto di vista scientifico, nė dal punto di vista giuridico, né dal punto di vista politico.

Due le richieste contenute nella Petizione: che Uno di Noi sia il soggetto di un’iniziativa da parte della Commissione europea e sia dibattuta dettagliatamente nell’assemblea plenaria del Parlamento; che le Istituzioni europee riconoscano il nascituro come persona umana, come uno di noi appunto.

“Una petizione potrebbe indurre le istituzioni a rimuovere la decisione di non dare seguito all’iniziativa – afferma Casini -, la Petizione è un mezzo previsto dai Trattati di funzionamento dell’Ue- tfeu (art.227), più semplice rispetto alle Eci”. Non richiede forme particolari, né dati anagrafici ai firmatari, né numeri minimi di firme.

Secondo scopo della Petizione – dichiara Casini – è quello educativo e culturale per “risvegliare l’attenzione e la coscienza delle categorie di persone particolarmente impegnate per ragioni professionali in ordine al tema della vita”. Infatti la raccolta firme verrà accompagnata – spiegano Casini e Mikolasik – da conferenze, seminari e scritti.

Conferenze e seminari che hanno animato la settimana appena conclusa a Bruxelles. Mikolasik ha presentato due tavole rotonde durante la Week for Life sui temi “Stato di diritto contro legge della forza: come proteggere la dignità umana dei più poveri, dei più piccoli, dei più deboli nella società?” e su “Dignità umana: diritti, coscienza e doveri in Europa, verso le future generazioni: come evitare discrepanze e favorire la sinergia con la società civile”. Lo stesso Mikilasik ha dichiarato che l’incontro è stato un successo per la partecipazione di vari parlamentari europei i quali hanno reso il dibattito ricco. Tra i relatori Manfred Weber, capogruppo del gruppo PPE nel Pe,  eurodeputati come l’italiana Lara Comi, Gyorgy Hlvenyi, Alojz Peterle, Tunee Kelam, e, tra i non parlamentari, la portoghese Maria Patrao Neves e l’olandese Michael Vandermast, membri del comitato esecutivo di Uno di Noi.

Giornata particolarmente intensa è stata quella dello scorso 25 marzo, festa dell’Annunciazione. L’eurodeputata Catherine Vierling ha organizzato una messa (cattolica) “per pregare insieme per l’Europa”. Nello stesso giorno, la Federazione Uno di Noi si è radunata presso la sede dell’Ue di Bruxelles, per definire le modalità della diffusione della Petizione e per lanciare un grande evento che si terrà a Parigi, il prossimo dicembre, “One of Us European Forum”, e contestualmente  lo “European One of Us award”, cioè il Premio europeo per la vita.

Il pomeriggio del 25 presso il Parlamento europeo si è dibattuto a proposito del tema “Gift of Life or Artificial Perfection?” (Dono della vita o perfezione artificiale?), ospitato dal parlamentare europeo Branislav Škripek, promosso dal gruppo europeo dei riformisti e conservatori, da alcune Ong tra cui New Women for Europe e Care for europe.

Il primo intervento, intitolato “Three & Four Parent In-Vitro Fertilisation” (Tre e quattro genitori nella fecondazione artificiale), ha avuto come relatore il dottor Trevor Stammers, docente di bioetica alla St Mary’s University di Londra. Mentre il secondo intervento si è concentrato sul tema “Scoprire i doni, aiutare a vivere e a crescere” con Marie-Véronique de Lespinay, della Ong New Women for Europe.

Il 24 e 25, sempre a Bruxelles, è stata inaugurata la sede locale della Ong di Giuristi internazionali per la vita, ADF International, che attualmente sta dando assistenza legale per difendere la libertà di coscienza.

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Elisabetta Pittino

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