Lo ha detto papa Francesco ai membri della Comunità "Seguimi" in occasione del 50° anniversario di fondazione dell’associazione laicale. 

Ricevendoli in udienza stamane nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Pontefice ha ricordato che “Seguimi” è nata durante il Concilio Vaticano II, con l’ispirazione a vivere "il Vangelo senza sconti".

Il gesto, simbolico e intensamente spirituale, dei primi membri di partire dalle Catacombe di San Callisto testimonia la volontà di un programma di vita dove "Gesù Cristo vivo è al centro”.

Il Papa ha incoraggiato i presenti a vivere ogni giorno con impegno tale programma, cioè ad essere persone “decentrate da voi stessi e a porre il vostro centro vitale nella Persona viva di Gesù”.

Per essere buoni cristiani non basta infatti – ha sottolineato il Pontefice – fare opere sociali e di carità bene organizzate. Va bene, sono cose buone. “Ma non dobbiamo dimenticare che la linfa che porta la vita e trasforma i cuori è lo Spirito Santo, lo Spirito di Cristo. Lasciate che Lui, il Signore, occupi il centro del vostro cuore e del vostro operare. E proprio rimanendo saldamente uniti a Lui, come tralci alla vite (cfr Gv 15,1-9), potete andare verso le periferie del mondo”.

Papa Francesco ha rilevato l’impegno di fedeltà all’amore del Padre, praticato dai membri dell’associazione, ed ha incoraggiato i presenti a conservare e sviluppare la comunione fraterna e lo scambio dei doni, finalizzati alla crescita umana e cristiana di tutti, insieme alla creatività, all’ottimismo, alla gioia e al coraggio di andare – quando è giusto – controcorrente.

Il Vescovo di Roma ha raccomandato l’impegno a aiutarsi e praticare sempre la reciproca carità, che vuol dire “difendersi dall’egoismo individualista per essere veri testimoni del Vangelo”.

Cari amici, “Seguimi” – ha concluso papa Francesco - possa essere sempre più una forma di vita cristiana e di impegno apostolico che promuove ed eleva i suoi membri rendendoli protagonisti insieme con gli altri di un mondo migliore”.

Il testo completo del discorso si può leggere qui.

Cenerentola

In questa rivisitazione della classica favola, diretta da Kenneth Branagh, non si parla più solo di amore ma della forza del perdono e dell’esercizio delle virtù, l’unica via per affrontare e risolvere le difficoltà della vita