ROMA, giovedì, 20 dicembre 2012 (ZENIT.org).
Lettura
Dio, sempre fedele alle sue promesse, nel Vangelo ci invita meditare l’annuncio dell’Angelo a Maria, la piccola vergine di Nazareth. Viene definita “piena di grazia”, già ricolma di ogni dono, perché immacolata, concepita senza peccato, già pronta ad accogliere, come un luminoso tabernacolo vivente, il Verbo che si fa carne per venire tra noi.
Meditazione
Il Vangelo di oggi inizia con l’espressione: «Nel sesto mese». È il sesto mese della gravidanza di Elisabetta. La necessità concreta di Elisabetta, una donna avanti con gli anni, che aspetta il suo primo figlio con un parto a rischio, è lo sfondo di tutto questo episodio. Elisabetta è menzionata all’inizio (v. 26) ed alla fine della visita dell’angelo (vv. 36.39). Maria, che nel Magnificat si definisce piccola e povera, non riesce subito a comprendere come possa diventare mamma senza conoscere uomo; l’angelo spiega che lo Spirito Santo, presente nella Parola di Dio fin dalla Creazione (Gen 1,2), riesce a realizzare cose che all’uomo sembrano impossibili. Per questo, il Santo che nascerà da Maria sarà chiamato Figlio di Dio. Il miracolo si ripete fino ad oggi. Quando la Parola di Dio è accolta dai poveri, qualcosa di nuovo avviene grazie alla forza dello Spirito Santo perché «nulla è impossibile a Dio». Maria, fondandosi su questa Parola, con entusiasmo si dona: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Maria dona il suo sì a Dio, ma lo dona anche a noi perché, come affermiamo nel Credo, Gesù si incarna per noi uomini e per la nostra salvezza. Maria usa per sé il titolo di “serva”, ancella del Signore. Questo è il titolo della figura descritta da Isaìa, che rappresenta la missione del popolo non come un privilegio, bensì come un servizio agli altri popoli (Is 42,1-9). Più tardi, Gesù stesso definirà la sua missione come un servizio: «il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire» (cfr. Mt 20,28). Imparò da sua Madre! Sta per ripetersi il miracolo dell’Incarnazione, il Natale è alle porte: siamo ancora invitati a ripetere il nostro “eccomi” al Signore e a contemplare la gloria del Figlio che nasce Bambino, ma che è pieno di grazia e di verità. Doni, questi, che urgono per ognuno di noi e che la Madre sempre vergine è pronta a donarci. Cosa mi colpisce maggiormente nella visita dell’angelo Gabriele a Maria? Come si rapporta Maria con la Parola di Dio durante la visita dell’Angelo? Quando accolgo, custodisco e vivo la Parola in modo che germogli in me il Cristo, non vivo l’esperienza dell’Annunciazione?
Preghiera
«O Chiave di Davide, che apri le porte del Regno dei cieli: vieni e libera l’uomo prigioniero che giace nelle tenebre».
Agire
Oggi mi impegno ad accogliere la Parola celebrata nella S. Messa, conservarla nel cuore ripetendo spesso e facendolo mio l’Eccomi di Maria.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, M.S. (Missionari de La Salette), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it