ROMA, domenica, 9 dicembre 2012 – II Domenica di Avvento (ZENIT.org).

Lettura

Il brano di Baruc annunzia che l’esilio avrà fine; Dio mostrerà il suo splendore e noi entreremo nella patria definitiva. San Paolo vuole condurci a una fede adulta mediante l’amore. I frutti di questa crescita saranno la “conoscenza” sperimentale e amorosa di Dio e il “discernimento”. Nel Vangelo, le novità di Luca rispetto agli altri evangelisti sono due: egli situa storicamente la predicazione del Battista e, prolungando la citazione di Isaìa fino alle parole «ogni uomo vedrà la salvezza di Dio», insiste sulla portata universale della salvezza che Dio ci offre in Cristo.

Meditazione

In questa domenica risuona la voce che dal deserto chiama e invita a “preparare le strade”. La voce del Battista ci aiuta a dare contenuto all’atteggiamento della vigilanza: la venuta del Signore esige dunque adeguata preparazione, che consiste nella conversione. Accolta come dono, essa va vissuta come compito teso ad attuare in ogni rapporto umano la giustizia, la mitezza e la pace, che l’incarnazione del Verbo ha fatto germogliare sulla terra. È nel deserto che Israele si è innamorato del Signore e che il Signore ha condotto con amore e provvidenza il suo popolo. È nel deserto, quindi, che l’uomo può percepire e sperimentare con maggiore intensità la grazia di Dio e l’intimità con lui. È nel deserto che Dio parla al cuore dell’uomo, e dove la Parola di Dio può essere effettivamente sentita e percepita viva. Per cui anche noi siamo invitati a creare nel nostro cuore un clima di profondo raccoglimento. Nella Scrittura, la “via del Signore” non rappresenta mai l’itinerario che conduce l’uomo a Dio bensì, al contrario, il cammino che il Signore stesso ha percorso per giungere all’uomo (cfr. Es 33,14) e che l’uomo a propria volta deve percorrere al fine di seguire le vie del suo Dio: “Mostrami, Signore le tue vie, istruiscimi nei tuoi sentieri” (Sal 25,4). Siamo consapevoli che, quando ascoltiamo la Parola di Dio, accade un avvenimento che può cambiare la nostra vita e renderci, come il Battista, messaggeri entusiasti del Vangelo? La voce di Giovanni risuona ancora: «Preparate la via del Signore». Provo a verificare che cosa ostacola la sua venuta nella mia vita. Quali “monti” (orgoglio, egoismo, ecc.) sono da “abbassare”? Quali “burroni” (sfiducia, rassegnazione, ecc.) sono da “riempire”? Che cosa mi impedisce una relazione vera con Dio e col prossimo (conversione)? Ho una seria volontà di convertirmi?

Preghiera

Rispondiamo al Signore con le sue stesse parole (dal Sal 125): «Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia».

Agire

Nel silenzio del cuore incontro il Signore. Ripeto spesso e vivo oggi questa Parola: «Preparate la via del Signore. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio».

Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, M.S. (Missionari de La Salette), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it