Pubblicati 'Lineamenta' Sinodo 2015: l'importante è non ricominciare da zero

La Segreteria del Sinodo invia alle Chiese del mondo un questionario di 46 domande per facilitare la recezione della Relatio Synodi e l’approfondimento dei temi trattati, a partire dalla “svolta” pastorale già delineata dal Sinodo 2014

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Inizia a profilarsi il percorso che condurrà la Chiesa universale al Sinodo dei vescovi del 2015. Tra ipotesi e polemiche finora nulla di concreto era stato detto sulla grande Assemblea Generale Ordinaria che avrà luogo in Vaticano dal 4 al 25 ottobre, sul tema: “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”.

Oggi, invece, una prima pietra è stata posta con la pubblicazione dei Lineamenta, ovvero il primo dei documenti dell’assise, costituiti essenzialmente dalla Relatio Synodi, redatta dalla stessa assemblea, e da 46 domande che vogliono “facilitare la recezione del documento sinodale e l’approfondimento dei temi in esso trattati”.

Il documento così composto viene inviato oggi dalla Segreteria del Sinodo, presieduta dal cardinale Lorenzo Baldisseri, alle Conferenze Episcopali, ai Sinodi della Chiese Orientali Cattoliche sui iuris, all’Unione dei Superiori Religiosi e ai Dicasteri della Curia romana. Tutti dovranno far pervenire le proprie risposte entro e non oltre il 15 aprile 2015, in quanto esse – come per il Sinodo 2014 – serviranno a preparare l’Instrumentum laboris che dovrà essere pubblicato prima dell’estate.

In questo cammino di preparazione, saranno coinvolte diverse realtà: componenti delle Chiese particolari, istituzioni accademiche, organizzazioni, aggregazioni laicali e altre istanze ecclesiali. L’obiettivo è di promuovere “un’ampia consultazione sulla famiglia secondo l’orientamento e lo spirito del processo sinodale”, spiega il testo.

Un processo che le Conferenze Episcopali dovranno scandire “con opportuni momenti di preghiera e di celebrazione per la famiglia”, soprattutto in occasione della prossima festa liturgica della Sacra Famiglia, il 28 dicembre, e con il “frequente uso” della preghiera di Papa Francesco per il Sinodo sulla Famiglia.

Soprattutto è fondamentale – sottolinea la Segreteria del Sinodo – “lasciarsi guidare dalla svolta pastorale che il Sinodo straordinario ha iniziato a delineare”, e fare in modo che “non si ricominci da zero”, ma si prosegua sul cammino già avviato.

In tal prospettiva, il documento pubblicato oggi pone in primo piano tre punti cruciali che si diramano in ambiti religiosi, teologici e sacramentali. Anzitutto “l’ascolto”, necessario a guardare alla realtà della famiglia oggi “nella complessità delle sue luci e delle sue ombre”; poi “lo sguardo fisso sul Cristo” per ripensare “con rinnovata freschezza ed entusiasmo” quanto la dottrina della Chiesa insegna sulla bellezza, sul ruolo e sulla dignità della famiglia; infine, “il confronto alla luce del Signore Gesù” per discernere le vie con cui “rinnovare la Chiesa e la società nel loro impegno per la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna”.

Tutto ciò viene tradotto nei 46 quesiti con cui il popolo di Dio dovrà tracciare un’immagine nitida di ciò che la famiglia rappresenta oggi, di cosa essa abbia bisogno e quali sfide si trova ad affrontare in un presente secolarizzato e in un immediato futuro pieno di insidie e contraddizioni culturali.

Sono quindi domande che partono dal più ampio contesto socio-culturale per entrare poi nella sfera intima e affettiva, come avviene nella prima parte. Nella seconda invece, si passa in rassegna lo straordinario repertorio di documenti e parole che la Chiesa ha dedicato al Vangelo della famiglia, custodito fedelmente nel solco della Rivelazione cristiana scritta e trasmessa. Dalla storia della salvezza e dagli insegnamenti di Cristo ai discepoli su matrimonio e famiglia, ci si addentra poi nel florido magistero della Chiesa su tali argomenti, quindi: i documenti del Vaticano II, l’Humanae Vitae, la Familiaris Consortio, fino alla recente Lumen Fidei.

Alla luce di questa ricchezza, ai fedeli si domanda in che modo oggi sia possibile proclamare la verità e la bellezza della famiglia. “Quali sono le iniziative per far comprendere il valore del matrimonio indissolubile e fecondo come cammino di piena realizzazione personale?”, è ad esempio una delle domande proposte. Oppure: “Come proporre la famiglia come luogo per molti aspetti unico per realizzare la gioia degli esseri umani?”.

O ancora in che modo coinvolgere le comunità ecclesiali nella formazione dei presuli incaricati della cura pastorale delle famiglie e come sostenere le famiglie nella loro missione di “Chiese domestiche”. Seguono poi interrogativi su questioni più ‘dottrinali’, come la guida dei nubendi nella preparazione al matrimonio e l’accompagnamento nei primi anni della vita coniugale, la trasmissione della vita, la sfida della denatalità e dell’educazione, il ruolo della famiglia nell’evangelizzazione.

Ma al popolo di Dio ci si affida pure per riflettere in maniera adeguata sulle modalità per impostare correttamente una pastorale che abbia cura delle famiglie “ferite e fragili”. Tornano quindi i temi caldi che hanno catalizzato l’attenzione del precedente Sinodo, ma la discussione si allarga. Dunque, non solo i sacramenti ai divorziati risposati e le problematiche relative a coppie dello stesso sesso; ma anche la cura di coloro che vivono nel matrimonio civile o in convivenze, le coppie separate o divorziate non risposate, le famiglie monoparentali o quelle con al loro interno persone con tendenze omosessuali.

In che modo la Chiesa può ‘uscire’ e farsi presente in queste periferie esistenziali? Domande impegnative, forse più adatte a specialisti che a semplici fedeli. Ma ciò da cui il Sinodo vuol trarre forza è proprio l’esperienza vera e viva delle persone. “Le domande che si propongono di seguito – specifica infatti il testo – intendono facilitare il dovuto realismo nella riflessione dei singoli episcopati, evitando che le loro risposte possano essere fornite secondo schemi e prospettive proprie di una pastorale meramente applicativa della dottrina, che non rispetterebbe le conclusioni dell’Assemblea sinodale straordinaria e allontanerebbe la loro riflessione dal cammino ormai tracciato”. Insomma, l’importante è ‘non ricominciare da zero’.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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