Malgrado le crescenti pressioni, Mariam non rinnega la sua fede cristiana

La donna condannata a morte in Sudan, nel braccio della morte insieme a suo figlio neonato, riceve continue richieste di convertirsi all’Islam, unico viatico per esser rilasciata

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Mariam Ibrahim, la donna sudanese condannata a morte per apostasia, continua a rifiutare di abiurare la propria fede cristiana, nonostante le pressanti richieste affinché si converta all’Islam. Lo riferisce Aiuto alla Chiesa che Soffre, attraverso un comunicato diffuso nelle scorse ore.

“Ci sono molte persone che stanno provando a persuadere Mariam di rinunciare al Cristianesimo per poter essere liberata, ma lei sta respingendo la proposta”, conferma l’arcidiocesi di Khartoum, nel Sudan settentrionale. La quale riferisce inoltre che la perseveranza di Mariam resiste anche alle “suppliche” di tanta gente che le chiede di rinnegare la sua fede per aver salva la vita.

Padre Mussa Kacho, vicario episcopale della regione di Khartoum, ha rilasciato ieri, 11 giugno, una dichiarazione per invitare i media a correggere le “imprecisioni” scritte a proposito della vicenda nei giorni scorsi e per chiedere a gran voce alle autorità di risolvere il caso.

“La signora Mariam è ancora nel carcere di Omdurman, nel braccio della morte, al seno il suo bambino e in catene. Il suo caso è attualmente in Corte d’appello. Nessuno sa quando la Corte d’appello si esprimerà su di esso”, ha detto.

Secondo le autorità, spiega ancora padre Kacho, “Mariam può essere rilasciata solo a condizione che lei rinunci al Cristianesimo, divorzi dal marito Daniel e abbracci l’Islam”. L’unico modo per salvare il matrimonio, aggiunge il sacerdote, è che, una volta divorziati, anche il suo attuale marito rinunci al Cristianesimo, si converta all’Islam e risposi Mariam con rito islamico.

La coppia si è sposata in una chiesa cattolica il 19 dicembre 2011. Daniel Bicensio Wani, suo marito, è da sempre cattolico, mentre Mariam Ibrahim si è convertita dalla Chiesa Ortodossa Etiope al Cattolicesimo poco dopo il matrimonio. Il padre di Mariam era musulmano, mentre dalla madre aveva ereditato la fede cristiana ortodossa. La nota diffusa dall’arcidiocesi di Khartoum precisa che Mariam non è mai stata musulmana in vita sua, perciò non ha mai rinunciato all’Islam.

L’arcidiocesi di Khartoum chiede quindi alla magistratura di rivedere il caso, “portandolo a una conclusione ragionevole”.

(F.C.)

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ZENIT Staff

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