Le Week-End

Un fine settimana a Parigi per il 36° anniversario di matrimonio, si trasforma per una coppia inglese in occasione di riflessione su sé stessi e la propria unione

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In occasione del loro trentesimo anniversario di matrimonio, Nick e Meg Burrows lasciano l’Inghilterra per trascorrere un week end a Parigi, dove hanno passato la loro luna di miele. Le loro buone intenzioni subiscono subito un duro impatto con la realtà: l’albergo dove avevano trascorso la luna di miele appare ai loro occhi squallido; i due giorni passati insieme non si rivelano come un romantico ricordo del passato, ma l’occasione per riflettere sulla solidità della loro unione…

Non sono pochi i film che di recente hanno trattato le relazioni all’interno di una coppia. Molto belli i racconti, ispirati a storie vere, sul forte sostegno di un coniuge verso l’altro in momenti di difficoltà: Danuta, la moglie di Lech Walesa, sostegno insostituibile durante i suoi molti periodi passati in prigione; Michael Aris, il marito inglese del premio Nobel  San Suu Kyii (The Lady) che la sostenne nei  suoi lunghi anni di prigionia.  Altre volte il film si focalizza su un intenso, continuo, a volte aspro  ma fertile dialogo di coppia nella trilogia di Jesse e Céline (Before Midnight), mostrati dal regista Richard Linklater nell’evoluzione del loro rapporto nell’arco di venti anni.

Recentemente sono arrivati sullo schermo due film che colgono le coppie nel momento più delicato: quando i figli, ormai grandi, lasciano la casa e i genitori si ritrovano soli dopo tanto tempo. E’ successo in  Non dico altro, ultimo film dell’attore James Gandolfini, dove due divorziati ritrovano il modo di unire le loro solitudini e succede ora anche in questo Le Week-End, dove Nick e Meg, una coppia inglese sposata da trent’anni, è in viaggio verso Parigi per festeggiare il loro anniversario negli stessi luoghi dove avevano trascorso la luna di miele: una parentesi di libertà dopo che i loro figli hanno definitivamente raggiunto l’indipendenza.

Sorvolando sulle sequenze dove vengono riproposti i luoghi più comuni intorno alla bellezza e alla singolarità di Parigi, il week end, da romantica opportunità per ricordare quei momenti dove tutto ebbe inizio, si trasforma ben presto, nei periodi di riposo nella camera d’albergo o durante i pranzi al ristorante, in occasioni per riflettere su loro stessi e il loro rapporto. Nick e Meg non potrebbero essere più diversi. Lui si sente fragile e al tramonto: è stato da poco invitato ad andare in pensione chiudendo così una onorabile carriera di professore universitario; è in ansia costante nel timore di essersi perso qualcosa, ossessione che con il tempo si è formata in una dipendenza materiale dalla moglie; si sofferma a guardare le ragazze che passano per strada, a riflettere sulla distanza che esiste fra lui e quei giovani volti.  “Ti piacciono le cose costanti, troppo” osserva Meg che al contrario gli manifesta il desiderio di  un nuovo inizio: intraprendere una nuova attività (anche lei è insegnante) e trova il marito troppo “appiccicoso”, allontanandolo da se nelle sue espressioni affettuose.

Forse c’è qualcosa di più profondo che li separa: Nick, dopo  una giovinezza passata coltivare idee radicali, riflette sul fatto che fra le tante mode, tendenze, vissute nei suoi giovani anni, c’è una sola cosa importante che ha fatto: quella di sposarsi e aver fatto quelle rinuncie che sono state necessarie per farlo funzionare. Sono nobili idee che Meg semplifica come terrore di Nick per la solitudine.

L’incontro di Nick con un suo ex collega di università, un tempo suo grande ammiratore  ed ora scrittore famoso, viene ritratto in modo particolarmente crudele perché visto con gli occhi del suo vecchio mentore. Nick non perde tempo a congratularsi con lui ma lo fa riflettere sulla sua inconsistenza e la sua inguaribile vanità: ha abbandonato moglie e figli per una giovane donna che lo ammira intellettualmente. Si tratta di un incontro che all’inizio destabilizza la coppia, ma che poi li riunisce più profondamente, a dispetto dei loro diversi atteggiamenti nei confronti della vita, perché hanno scoperto di aver qualcosa in comune, qualcosa che vale, quel loro restare uniti nel tempo che rifulge per un effetto di confronto con gli altri.

La bravura di Jim  Broadbent e di Lindsay Duncan allontanano con decisione dal film dal rischio di una tranquilla storia di serie B; la sceneggiatura  imbastisce molto efficacemente le dispute di coppia, con qualche tocco di sarcasmo inglese ma a volte si percepisce un eccesso di letteratura, una ricerca insistita della frase ad effetto.

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Titolo Originale: Le Week-End
Paese: GRAN BRETAGNA, FRANCIA
Anno: 2013
Regia: Roger Michell
Sceneggiatura: Hanif Kureishi
Produzione: FREE RANGE FILMS, FILM4, IN ASSOCIAZIONE CON LE BUREAU
Durata: 93
Interpreti: Jim Broadbent, Lindsay Duncan, Jeff Goldblum

Per ogni approfondimento: http://www.familycinematv.it

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Franco Olearo

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