I compiti di un parroco

Padre Salvatore Treffiletti lascia Castiglione di Sicilia per diventare parroco a Randazzo

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Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, ha disposto l’esercizio della missione sacerdotale di padre Salvatore Treffiletti, da molti anni vice parroco a Castiglione di Sicilia, da svolgere quale parroco della parrocchia del Sacro Cuore a Randazzo in provincia di Catania.

Al rammarico per la perdita di una persona preziosa ed utile al paese natio, si aggiungono i migliori auguri per il proseguo della sua opera che non mancherà di svolgere con capacità e competenza, nonché con semplicità e modestia come è nel suo stile di vita.

Sono passati 32 anni dalla consacrazione a Cristo di padre Salvatore Treffiletti. Dopo gli studi teologici nell’Ordine dei Rogazionisti del Santo Annibale Maria di Francia con l’incardinazione nella Diocesi di Acireale ed assegnato, come da lui richiesto a suo tempo per validi motivi di famiglia (la madre gravemente ammalata), nel suo paese natale: Castiglione di Sicilia.

Il 10 ottobre 1981 celebrò la prima Messa nella Chiesa della Madonna della Catena di cui tutti noi siamo devoti, Basilica meta di pellegrinaggi in questo paese etneo.

Ora cambia il suo “ruolo” perché ha il compito di dirigere una parrocchia, che con la sua sensibilità e profonda conoscenza del canone della Chiesa, non mancherà di svolgere pienamente senza perdere quella caratteristica di umiltà e semplicità che lo distingue e che impegna sempre per aiutare i fedeli a crescere nella Fede.

La dinamicità della vita moderna, in questi tempi frettolosi e dominati da particolari circostanze sociali intense e nervose, dove si va alla ricerca spasmodica di un “qualche cosa”, dove la socialità ha sue “mode”, dove si ricerca l’onestà e la giustizia, dove si ricercano onesti politici, bravi sacerdoti sono utili, necessari nella “vigna del Signore” pronti a lavorare con entusiasmo, passione, abnegazione, competenza virtù che è insita nell’animo di questo novello parroco.

Come ogni sacerdote nell’Anno dedicato alla fede che avvolge tutte le dimensioni della vita, Padre Salvatore svolgerà la sua missione con la sua solita partecipazione, come scrive il Santo Padre Benedetto XVI° nella Lettera Apostolica Porta Fidei rivolgendosi ai consacrati “ da veri Catechisti aperti al popolo di Dio” per “una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la Fede” (Porta Fidei 7), affinché “risveglino in tutti il desiderio e l’impegno spirituale per la piena comunione (Angelus Benedetto XVI° Piazza San Pietro 20 gennaio 2013) 

Nell’Anno della Fede Benedetto XVI° ha fatto un accorato appello ed un monito da non dimenticare“essere cristiani significa amare la vita, la natura, ma soprattutto amare il prossimo, in particolare le persone in difficoltà” (Palazzo Apostolico indirizzo di omaggio alla Delegazione di atleti olimpionici e paralimpionici 17 dicembre 2012). 

Questo ha sempre insegnato padre Salvatore.

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ZENIT Staff

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