Ricevendo in Udienza una delegazione degli “Amis de Gabriel Rosset” e del “Foyer Notre-Dame des Sans-Abri”, provenienti dall’arcidiocesi di Lyon e accompagnati dal cardinale arcivescovo Philippe Barbarin, papa Francesco ha pronunciato oggi il seguente discorso:
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Signor Cardinale,
cari amici,
con grande piacere vi incontro, e vorrei che sappiate quanto apprezzo il vostro impegno nei confronti dei più poveri, delle persone che la società rifiuta, che non hanno un tetto, né qualcosa per sfamarsi, sono senza lavoro e perciò senza dignità. Vi ringrazio per la presentazione di questo impegno che mi è stata fatta a nome della vostra delegazione.
Il vostro Fondatore, Gabriel Rosset, aveva ascoltato il grido dei poveri; era rimasto sconvolto di fronte alla sofferenza degli altri, e ha risposto con generosità. Questo appello non è altro che l’appello dello stesso Cristo sofferente: nelle persone che voi servite, voi toccate le sue ferite e le curate; e nello stesso tempo, esse vi offrono un insegnamento molto profondo, perché attraverso di loro voi incontrate Gesù. I poveri ci evangelizzano, ci evangelizzano sempre, ci comunicano la sapienza di Dio, misteriosamente.
Il mondo attuale ha urgente bisogno di tale testimonianza di misericordia divina. Nel momento in cui oggi la persona umana è spesso rigettata come inutile perché non rende più, Dio, al contrario, riconosce sempre in essa la dignità e la nobiltà di un figlio amato; essa ha un posto privilegiato nel suo cuore. Il povero è il preferito del Signore, è al centro del Vangelo.
Vi ringrazio per questa testimonianza di misericordia che date con tante azioni concrete, gesti semplici e calorosi mediante i quali alleviate la miseria delle persone, dando loro anche una speranza nuova e restituendo loro dignità. Non c’è un mezzo più bello per annunciare oggi al mondo la gioia del Vangelo. L’opzione per gli ultimi, per quelli che la società rigetta e mette da parte è un segno che possiamo dare sempre, un segno che rende efficacemente testimonianza a Cristo morto e risorto. E’ un segno sacramentale.
Mentre, in questo tempo di Avvento, rivolgiamo lo sguardo verso la Vergine Maria, che ha dato al mondo il Salvatore e se ne è presa la più grande cura, vorrei darvi un consiglio: quello di rimanere saldamente fedeli al nome che il vostro Fondatore ha voluto dare alla sua opera: Notre-Dame des Sans-Abri. Che bel nome! La Madre di Gesù che dà un tetto ai suoi figli! La dimensione mariana del vostro impegno per gli altri mi sembra essenziale. Il Cuore di Maria è pieno di compassione per tutti gli uomini, soprattutto per i più poveri e svantaggiati, quelli che ne hanno più bisogno; ed è la sua tenerezza materna – insieme a quella della Chiesa – che si manifesta attraverso di voi.
Chiedo a Notre-Dame des Sans-Abri di custodirvi nel vostro cammino, di rendere fecondo il vostro impegno e di dare fede e speranza a tutti coloro che incontrate. Vi benedica Dio Onnipotente.
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