Una gravidanza indesiderata può trasformarsi in un dono inestimabile

La Giornata per la Vita vista da un volontario CAV

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La 35° giornata per la vita si svolgerà il 3 febbraio prossimo. È  un’occasione importante per tutti coloro che operano a difesa della vita ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema troppo spesso dimenticato dalla società odierna.

In questo tempo di crisi economica e di valori, si è spesso attanagliati dal desiderio di difendere la propria vita dai cambiamenti improvvisi che possano aumentare il disagio di un futuro incerto. Il tema della 35° giornata della vita vuole invece inviare un messaggio di speranza che scardini le insicurezze e le paure nei confronti dell’avvenire: Generare la vita vince la crisi.

I Centri di Aiuto alla Vita, sono stati negli ultimi anni uno strumento importante per riaccendere, nella mente e nel cuore delle donne e delle famiglie, la fiammella della speranza e del desiderio di vivere pienamente l’esistenza, mostrando come dietro una gravidanza indesiderata, si possa scoprire un dono inaspettato e totalmente arricchente.

“La giornata per la vita si svolge ogni anno all’inizio di febbraio ed ha un significato molto speciale per tutti i volontari – rivela Mario B., volontario del CAV Roma Palatino in Piazza Sant’Anastasia –. È il momento nel quale il lavoro poco conosciuto ed umile che i volontari svolgono all’interno dei centri di aiuto alla vita, trova la sua manifestazione nel mondo esterno”.

L’argomento “aborto” è ormai diventato un tabù e a, prima vista, sembra difficile da comunicare: non è un caso se l’impegno degli operatori dei Centri di Aiuto alla Vita si manifesti con un appuntamento gioioso e vivace come quello della Giornata per la Vita, durante il quale i volontari vendono dei vasetti di primule davanti alle chiese o agli ospedali per raccogliere i fondi utili a sostenere le attività dei CAV.

“Anche se i volontari si confrontano con una realtà difficile come quella dell’aborto, se si riesce a comunicare al mondo esterno che il lavoro svolto è per promuovere e difendere la vita, ci si può confrontare anche davanti ad argomenti così duri senza esserne travolti”, spiega Mario, ‘approdato’ due anni fa al CAV Roma Palatino in seguito ad un pellegrinaggio a Medjugorje, un luogo per lui significativo proprio perché lo ha spinto a dedicare un po’ del suo tempo al servizio degli altri.

“Dopo due anni di volontariato, ho conosciuto persone che nella vita di tutti i giorni, avrei ritenuto invisibili – continua Mario nel suo racconto -.  Ogni donna che ho incontrato, ha dimostrato di vivere la gravidanza indesiderata in maniera diversa, proprio per l’unicità della sua persona; non esiste un’etichetta con cui definire il dolore, anche se all’apparenza sembra così. Io cerco di farle capire che sono lì per lei e non per svolgere una generica attività di volontariato. In quel momento sono lì per ascoltare i suoi problemi, le sue paure che non sono identici a quelli di un’altra persona. Alcune sono spaventate da una gravidanza indesiderata perché hanno paura di perdere il partner o perché sono impaurite dalle difficoltà legate alla loro condizione economica o più semplicemente, perché non hanno il coraggio di dare un cambiamento di rotta ai progetti che si erano prefissate”.

Esiste però, secondo l’esperienza di Mario, qualcosa che accomuna tutte queste situazioni: “È quello che potrebbe essere definito un grande scarto di realtà: una grande differenza tra come vorremmo che fosse la nostra vita e come lo è in realtà. L’arrivo di un figlio infatti tende a cambiare tutti i progetti e per quanto possibile, l’attività dei volontari vuole proprio colmare con amore questo divario tra come la donna pensava dovesse essere la sua vita e come invece la vede cambiare dopo l’arrivo di un figlio. La giornata per la vita, in definitiva, si presenta come un insieme di persone che una volta all’anno si riuniscono per annunciare come le sorprese inaspettate incontrate lungo il cammino, possano rivelarsi molto spesso delle opportunità per crescere e degli strumenti indispensabili per avere una vita ricca di amore e realmente significativa”.

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Gaia Bottino

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