Castrovillari. Istituto Penitenziario “Rosetta Sisca” di Via Cosmai. Ore 8 del mattino. Inizia il conto alla rovescia per l’arrivo di Papa Francesco in Calabria.
È il primo viaggio apostolico di Bergoglio nella punta dello Stivale. Dopo Lampedusa, Cagliari ed Assisi, un’altra periferia: Cassano all’Jonio, la diocesi più piccola d’Italia.
Che ci sia una vera e propria geografia politica nelle scelte di Bergoglio è evidente. Il comune denominatore delle tappe dei viaggi apostolici di questo Papa è infatti l’attenzione alle realtà più umili e socialmente svantaggiate.
“È un evento importantissimo per la nostra terra”, commenta un fedele che dalle sei del mattino staziona nell’area antistante l’istituto penitenziario per accogliere Papa Francesco. Circa un migliaio sono, infatti, i fedeli che –muniti di pass – hanno deciso di attendere Francesco a Castrovillari. Già alle 7 e un quarto l’area è chiusa all’ingresso. Una corsia preferenziale – in pieno stile Bergoglio – è però riservata alle persone disabili che hanno il posto assegnato al di là delle transenne.
Alle 8.25 in punto – accolto da un fragoroso applauso – arriva il vescovo mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. E non è un caso che Papa Francesco abbia deciso di iniziare il suo pellegrinaggio a Cassano all’Jonio proprio dal carcere. Ma prima dell’incontro con i detenuti, un piccolo momento di convivialità dentro le mura dell’istituto penitenziario: Papa Francesco farà infatti colazione in Calabria.