L’amicizia di Romeo mi risulta verace quasi a sfiorare i confini di … connivente complicità. Una fedeltà sostenuta dalla “complice” misericordia di Dio per ciascuno e per tutt’e due.
Lui, da vero psicologo mi ricorda che nessun uomo sulla terra riesce a sopravvivere a lungo senza la stima degli altri. Il crescente coraggio di vivere – affermava – è direttamente proporzionale all’aumento di consensi e di stima che ti sostiene.
Ma anche questa fortuna, come tutti gli altri appoggi terreni, si è rivelata fragile…Uno dopo l’altro – mi confida – gli amici si stanno eclissando. Forse da quando cominciavo ad avere bisogno di loro. “Se vuoi la fortuna di goder gli amici – saggezza del nonno – non avere bisogno di nessuno”.
Mentre sparivano gli amici, m’accorgevo che man mano riappariva un amico, l’Amico per eccellenza. Lui ha percorso la strada del “saper perdere” che l’ha portato a vedersi abbandonato da tutto e da tutti. In una infinita desolazione che la terra mai abbia conosciuto, ha urlato: “Dio mio…anche tu mi hai abbandonato?!.
E’ stato il momento più tragico della vita di Gesù, uomo Dio. Il momento più umano della sua vita corrispondeva al traguardo più divino per me e per te….Quando ora ti senti abbandonato da tutti e da tutto …trovi Dio.
Quando anche da Dio ti senti abbandonato, trovi la vera fortuna: “L’Abbandonato” che con te gode la fiducia totale nelle mani del Papà.
Ciao da p. Andrea
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