Pietro e Paolo, due uomini “così diversi tra loro sul piano umano”, sono accomunati dalla loro risposta alla chiamata di Gesù, ed il loro martirio “li ha fatti diventare una cosa sola”. Lo ha detto papa Francesco durante l’Angelus di questa mattina, in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma.
La “grazia di Cristo” ha completamente trasformato i due apostoli, nella misura in cui “Simone aveva rinnegato Gesù nel momento drammatico della passione”, mentre Saulo aveva perseguitato duramente i cristiani”.
Entrambi, tuttavia, “hanno accolto l’amore di Dio e si sono lasciati trasformare dalla sua misericordia” ed ancora oggi “continuano a parlare alla Chiesa” e “ci indicano la strada della salvezza”.
Anche “nella notte oscura” e quando commettiamo “i peccati più gravi”, quindi, “Dio è sempre capace di trasformarci, come ha trasformato a Pietro e a Paolo”, trasformando così “il buio del peccato in un’alba di luce”.
La loro testimonianza è illustrata negli Atti degli Apostoli, dove Pietro “ci insegna a guardare i poveri con sguardo di fede e a donare loro ciò che abbiamo di più prezioso: la potenza del nome di Gesù” (At 3,4-6). Da parte sua Paolo, un tempo “acerrimo nemico della Chiesa”, viene chiamato sulla via di Damasco e “mette tutta la sua esistenza a servizio del Vangelo”.
Anche noi uomini d’oggi, sulla scia dei Santi Pietro e Paolo, possiamo lasciarci trasformare dall’“incontro con la Parola di Cristo”, ascoltando la quale “non è possibile ascoltare questa Parola e restare fermi al proprio posto, restare bloccati sulle proprie abitudini”.
È proprio la Parola che “ci spinge a vincere l’egoismo che abbiamo nel cuore per seguire decisamente quel Maestro che ha dato la vita per i suoi amici”; ci spinge ad aprire il cuore e a chiedere perdono.
La festa di oggi, ha aggiunto il Papa, “suscita in noi una grande gioia, perché ci pone di fronte all’opera della misericordia di Dio nel cuore di due uomini” in precedenza “grandi peccatori”. E come ha fatto con Pietro e Paolo, “Dio vuole colmare anche noi della sua grazia”, ha quindi concluso il Santo Padre.