Il futuro dell'umanità passa per la famiglia. Ma la famiglia va aiutata!

Nel suo Messaggio al Festival della famiglia di Riva del Garda, il Papa chiede il sostegno da parte delle istituzioni pubbliche alla famiglia e un migliore riconoscimento dei diritti delle donne lavoratrici

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L’attenzione del Papa oggi è tutta per le donne. Questa mattina ha elogiato il genio femminile nel campo della teologia, durante l’udienza alla Commissione Teologia internazionale. Nel Messaggio ai partecipanti al Festival della famiglia, in corso fino a domani a Riva del Garda, Francesco ricorda invece il contributo delle donne a tutti i livelli della vita familiare, che costituisce una spinta “impareggiabile” alla vita e all’avvenire della società.

Un contributo che, tuttavia, è spesso limitato da condizioni esterne politiche e sociali. Proprio su questo vuole riflettere il Festival che ha scelto come tema: “L’ecosistema vita e lavoro. Occupazione femminile e natalità, benessere e crescita economica”.

Il Pontefice offre dunque uno spunto ai lavori, rimarcando il bisogno che molte donne di oggi avvertono “di essere meglio riconosciute nei loro diritti, nel valore dei compiti che esse svolgono abitualmente nei diversi settori della vita sociale e professionale, nelle loro aspirazioni in seno alla famiglia e alla società”.

“Alcune di loro – afferma – sono affaticate e quasi schiacciate dalla mole degli impegni e dei compiti, senza trovare sufficiente comprensione e aiuto”. Pertanto, esorta il Santo Padre, “bisogna fare in modo che la donna non sia, per esigenze economiche, costretta a un lavoro troppo duro e a un orario troppo pesante, che si aggiungono a tutte le sue responsabilità di conduttrice della casa e di educatrice dei figli”.

Ampliando lo sguardo, Bergoglio sottolinea poi nel suo Messaggio “la posizione insostituibile e fondamentale che la famiglia occupa, sia nella società civile sia nella comunità ecclesiale”. “Il futuro dell’umanità passa attraverso la famiglia”, rimarca senza troppi giri di parole, “e pertanto – aggiunge – bisogna permetterle di giocare il ruolo che le compete”.

Non basta però ribadirne l’importanza: “Occorre – evidenzia il Pontefice – considerare concretamente come possono articolarsi i compiti della famiglia e quelli della società, in particolare, per quanto riguarda i rapporti tra vita professionale e vita familiare”. Va ricordato, infatti, che “la famiglia ha una missione che le è propria, al servizio dei suoi membri, del proprio sviluppo, della vita”. Soprattutto essa ha dei “diritti”, che può esercitare solo attraverso “sostegni e garanzie”, e, allo stesso tempo, ha dei “doveri” verso la società, “deve cioè offrire la sua collaborazione al servizio della comunità”.

In quest’ottica, afferma Francesco, è possibile realizzare un’armonica “sinergia” tra pubblico e privato, tra imprese e famiglie. Perché “proprio per l’impegno e la responsabilità che richiedono la messa al mondo e l’educazione dei figli, le famiglie necessitano di un aiuto appropriato da parte delle agenzie pubbliche e delle aziende, in un’ottica di mutua collaborazione”.

Inoltre il “preoccupante” andamento demografico rende evidente la necessità di “una straordinaria e coraggiosa strategia” in favore delle famiglie, rimarca il Pontefice. Magari a partire dall’elaborazione di politiche familiari e da una maggiore attenzione “su tutto ciò che concerne lo statuto giuridico e sociale delle famiglie in generale e l’aiuto che dev’essere offerto a quelle che sono svantaggiate sul piano materiale e morale”.

Una missione fondamentale, perché solo così si può iniziare “un rilancio economico per il Paese”, assicura il Papa. Esorta, in tal senso, a trovare anche una soluzione al “dramma” della disoccupazione soprattutto giovanile. Perché “la mancanza di lavoro – conclude – avvilisce la persona, che si sente inutile ai suoi stessi occhi, e impoverisce la società, che viene privata dell’apporto di forze valide e volenterose”.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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