Vangelo
Mc 1,1-8
Lettura
Nel primo versetto del suo Vangelo, Marco espone la finalità di tutto il suo libro: mostrare che Gesù è il Cristo, il messia promesso, e il Figlio di Dio. Inizia la sua esposizione mettendo insieme tre citazioni dell’Antico Testamento (Es 23,20; Ml 3,1; Is 40,3) per dimostrare che già l’opera di Giovanni Battista, che nel deserto prepara la strada alla missione di Gesù, era stata prevista nelle Scritture profetiche. Presso le acque del Giordano, Giovanni propone un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, ma Colui che deve venire, il messia atteso da Israele, battezzerà in Spirito Santo.
Meditazione
I tre testi presi dalle Scritture, con i quali Marco introduce la predicazione del Battista, ci offrono un importante spazio di riflessione per collocare nella giusta luce l’annuncio del Vangelo di questa Domenica. Nel primo testo, preso dal libro dell’Esodo, Dio annuncia al suo popolo errante nel deserto: «Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato» (Es 23,20); nel secondo testo, preso dal cap. 3 di Malachia, un messaggero è inviato a preparare la via davanti al Signore che viene: questo messaggero è Elia (v. 3,23), che tornerà sulla terra prima che giunga il giorno del Signore, in cui «sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli dalla stalla» (3,20); infine, il testo di Isaìa 40 (prima lettura di oggi), in cui il profeta parla al popolo in esilio in Babilonia e annuncia che è finita la sua schiavitù e, chiedendo di preparare una strada nel deserto per il ritorno degli esiliati, dice: «Consolate, consolate il mio popolo… Parlate al cuore di Gerusalemme» (Is 40,1-2). Questi tre testi, che contengono parole di speranza, di gioia, di consolazione, stridono con la tradizionale immagine di durezza e severità legata alla figura di Giovanni Battista, che è stato spesso identificato come uno dei tanti predicatori che minacciosamente annunciano l’ira imminente di Dio e furibondi castighi contro chi non si penta. Il suo vestito di peli di cammello, il suo cibarsi di cavallette e miele selvatico, il suo invito alla conversione, non devono farci perdere di vista il contenuto del suo annuncio: la gioiosa attesa di Colui che viene non per distruggere il mondo, ma per battezzare, cioè immergere, gli uomini nello Spirito di santità.
Preghiera
«Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia, più che in tutte le ricchezze. Voglio meditare i tuoi precetti, considerare le tue vie. Nei tuoi decreti è la mia delizia, non dimenticherò la tua parola. Sii benevolo con il tuo servo e avrò la vita» (Sal 119,14-17). Manda il tuo angelo consolatore.
Agire
In questo giorno del Signore, mi prenderò del tempo per riflettere sulle attese della mia vita, per convertirmi in tutto al Signore che viene.
Meditazione a cura di monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it