Frequentavo spesso e volentieri un bar molto accogliente e vicino a casa, quando volevo gustare o offrire un caffè “come si deve”.
Ma da qualche anno non più.
Il barista mi vede, mi riconosce e mi invita come ai vecchi tempi: posso offrirti un caffè? Accetto e… “Come mai non ti vedo più al mio bar? Da quando e perché hai smesso di venire?”
Sono domande che solo ad amici si possono fare. Le risposte vere solo da amici veri si possono ricevere: ripensandoci bene – gli confido – ho capito che non mi fermo in questo bar da tanto tempo, da quando cioè, nel refettorio del convento è stata installata una Faema che fa un caffè veramente buono, aromatico e cremoso.
“Così buono, in giro, proprio non ne trovo; non ho e non posso avere o desiderare un altro caffè fuori del mio…E’ il più saporoso che si possa trovare.
Sai che ho un po’ capito la scelta di Dio? Sai che ora colgo meglio la bellezza della castità? Dio mio e mio tutto. Dio è il mio tutto, Dio è il mio amore.
Non avrò altro Dio fuori di te.
Mi sono commosso tempo fa incontrando un carissimo compagno di scuola, uno di quegli amici che non scordi, anzi ti stanno da sempre nel cuore. Mi vede dopo tantissimi anni.
Dopo alcune battute piene di cordialità e di stima, mi dice con un volto serio e rassicurante: “ti ringrazio Andrea per non esserti più fatto vedere; perché quel sorriso che vedo nei tuoi occhi significa che hai trovato il meglio che si possa cercare”.
Ciao da p. Andrea
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