Alle periferie d'Europa: la mappa di "Uno di Noi" arriva in Bulgaria

Intervista a Ivaylo Tinchev, coordinatore bulgaro dell’associazione

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Ad una settimana circa dall’altolà della Commissione europea alla Iniziativa Popolare Uno di Noi che chiedeva una revisione della spesa pubblica europea in merito alle sovvenzioni di ricerche e progetti che comportano la soppressione di esseri umani allo stadio embrionale, le reazioni continuano.

La mappa di Uno di Noi si estende sino in Bulgaria, alle periferie dell’Europa. Dove un’associazione per la vita non c’era, Uno di Noi è riuscito a farla nascere. Il coordinatore bulgaro, Ivaylo Tinchev, presidente di Pro-Life Choice (www.pro-life.bg), la prima associazione pro vita nata in Bulgaria, ci spiega la reazione dei pro-vita bulgari alla decisione della Commissione.

Vi aspettavate una decisione come questa o è stata una sorpresa?
Tinchev: Certamente non siamo soddisfatti dal veto. In ogni caso mi aspettavo che accadesse qualcosa del genere perché gli interessi economici nella nostra società purtroppo sono spesso più importanti della vita umana. L’idea che il creare e il sopprimere esseri umani aiuterà gli scienziati a scoprire eventuali migliori trattamenti per salvare vite di altri esseri umani non è soltanto controversa, ma definitivamente contro il diritto naturale alla vita e, in più, contro la fondamentale regola della Corte Europea.

Questo veto fermerà i pro-life in Bulgaria e in Europa o è solo un nuovo inizio?
Tinchev: Secondo la mia opinione i movimenti europei per la vita, insieme ad ogni associazione, sono usciti più forti, più organizzati e meglio equipaggiati dopo Uno di Noi. La nostra voce era alta e chiara, ma abbiamo capito che c’è ancora molto da fare. Il veto non fermerà il nostro lavoro come Federazione europea pro-vita e ancora di più dimostra che dobbiamo provocare più dibattiti in materia, più spesso, e dobbiamo riuscire a cambiare l’attitudine di tutti i politici e di un’intera generazione.

Quali sono le prospettive che si aprono per Uno di Noi?
Tinchev: Ci aspettiamo che i movimenti pro-vita crescano non solo in Bulgaria ma ovunque in Europa finché non riusciremo a detronizzare la cultura di morte e vedremo gli europei proteggere di nuovo e veramente il diritto alla vita. Vedremo se davvero è possibile impugnare la decisione, ma anche se non sarà possibile, siamo pronti per il prossimo round!

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Elisabetta Pittino

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