Aveva per casa l’universo, ma ha scelto una mangiatoia come culla.

Suo Padre ha creato le stelle e il sole ma lui ha preferito nascere al freddo e al gelo.

Lo hanno accolto e riscaldato il bue e l’asinello, e l’amore di due umani: Giuseppe e Maria.

Era il Figlio di Dio, e poteva avere i potenti, i ricchi e tutto il creato ai suoi piedi, ma è venuto per cercare consolare e liberare i poveri, gli emarginati, gli schiavi,  i malati, i lontani.

Nella sua infinita potenza ha cercato e amato la fragilità, la debolezza, la sofferenza degli umani.

Ci ha insegnato che l’amore vince su tutto. Per questo il Natale è la festa del dono, una pratica d’amore alla ricerca di chi sta perdendo la speranza.

Ricordo di una nascita che ci ha liberato dal male e che ha cambiato per sempre il destino degli umani.

Auguri per un 2015 colmo di grazie.

Insieme agli auguri, la compagnia della buona notizia di ZENIT assicura preghiere per voi, le vostre famiglie, i vostri cari.