Dallo scoppio della crisi i consumi delle famiglie sono crollati. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha elaborato i dati Istat contenuti nell’Annuario statistico italiano, i consumi delle famiglie dal 2008 al 2013 sono letteralmente precipitati. Ad essere maggiormente penalizzate le famiglie numerose.
In particolare il crollo record, pari dell’11,63%, è quello dei consumi delle coppie con 3 o più figli, con una riduzione in valore assoluto di 4526,88 euro.
Al secondo posto le coppie con 2 figli. I consumi annui per questa tipologia familiare scendono dai 37678,8 del 2008 ai 34691,16 del 2013, con una riduzione percentuale del 7,93% ed una diminuzione in valore assoluto pari a 2987,64 euro.
Al terzo posto di questa poco confortante classifica le coppie con 1 figlio, che vedono ridursi i consumi annui dai 35910,36 euro del 2008 ai 33594,36 euro del 2013, con un calo del 6,45%, equivalente a 2316 euro su base annua.
Si evidenzia, inoltre, che questi dati sono relativi alla spesa in valore delle famiglie, incorporano cioè sia la dinamica delle quantità che dei prezzi. In termini reali, dunque, il crollo è assai maggiore.
“Che le famiglie numerose in Italia siano penalizzate dal sistema fiscale è cosa nota. Ma questi dati dimostrano che dallo scoppio della crisi ad oggi la situazione, invece di migliorare, è decisamente peggiorata. Avere un figlio è sempre più un lusso. Gli stipendi delle coppie che hanno almeno un figlio non bastano più per arrivare a fine del mese ed il crollo dei consumi, dal 2008 al 2013, oscilla tra 2316 a 4527 euro. Un dato che dovrebbe far riflettere”, ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori.