Desidera incontrare papa Francesco e ha deposto due mazzi di rose bianche sulla tomba di San Giovanni Paolo II, contro la cui vita attentò il 13 maggio 1981. Dopo un lungo periodo di silenzio, è tornato a far parlare di sé Mehmet Ali Agca, giunto a Roma in questi giorni.
“Ho visto e parlato con Giovanni Paolo II – ha dichiarato Agca ad un’agenzia italiana -. Mi sono scritto con Joseph Ratzinger. Avrei voluto incontrare Jorge Mario Bergoglio di recente durante il suo viaggio in Turchia alla fine dello scorso novembre. Non è stato però possibile. Chiedo allora di vederlo adesso. E magari, anche qualche cardinale di Santa Romana Chiesa”.
Secondo Agca, sarebbe stato proprio Francesco ad evitare l’incontro a Istanbul “per non infastidire il governo turco”.
Nel frattempo, il vicedirettore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, ha confermato che l’ex terrorista turco “desiderava portare dei fiori nella cappella dove è sepolto San Giovanni Paolo II e ha potuto farlo senza nessun problema. Non ha nessuna pendenza aperta con il Vaticano. La sua permanenza nella Basilica è stata brevissima”.
Agca ha poi riferito di non essere arrivato in Italia come turista ma di aver ottenuto un “permesso speciale vaticano” per accedere, accompagnato da “amici poliziotti”, alla basilica di San Pietro e alla tomba di Wojtyla, posta nelle Grotte Vaticane. Agca ha poi raccontato di essere stato fermato per accertamenti nel commissariato di piazza Cavour e poi rilasciato.
Agca che aveva annunciato il suo viaggio a Roma una decina di giorni fa, ha dichiarato di essere “ritornato nel luogo del miracolo”, dove fu “compiuto il terzo segreto di Fatima. Io con l’attentato al Papa ho compiuto un miracolo”, ha aggiunto l’ex terrorista, secondo il quale “siamo alla fine del mondo”, come avrebbe affermato, a suo dire, la Madonna di Fatima.
La data odierna per fare il suo ritorno in Vaticano, è stata scelta da Agca non casualmente: fu esattamente 31 anni fa, il 27 dicembre 1983, che Giovanni Paolo II incontrò il suo attentatore, recluso nel carcere di Rebibbia.
“Sono felicissimo di essere in piazza San Pietro, nel luogo del miracolo e del cristianesimo. Viva Gesù Cristo, l’unico redentore dell’umanità”: sono state queste le ultime dichiarazioni rilasciate oggi da Mehmet Ali Agca che ora rischia l’espulsione dall’Italia per accesso clandestino.