Mi racconta l’amico Angelo l’estrema facilità con cui all’università di medicina superava esami, scrutini, prove, seminari. I suoi compagni di studio lo guardavano come uno a cui dare ammirazione e rispetto, ma non di più…
Rapporti freddi come tra persone di diversa estrazione, tra le quali è facile che allignino invidia, spirito di competizione…più che vera amicizia.
L’ esame di fisiologia ha messo le cose a posto. Angelo entra all’esame e…una domanda trabocchetto, inaspettata gli è fatale…
Uscito dall’esame si tuffa tra gli amici. Come sempre, lo accolgono riguardosi e rispettosi, come ci si inchina al “trenta”. Ma appena si sentono dire da Angelo: “mi hanno bocciato”, gli si rivolgono lui con la spontaneità e l’allegria di chi finalmente ha ritrovato un amico, fallito come loro,… pluribocciati e fuori corso.
Anche Angelo “bocciato”. “Adesso sei uno di noi”…gli ripeteva qualcuno.
A Cortina d’Ampezzo, dopo aver raccontato la mia esperienza, mi sono sentito dire la stessa frase: “Tu sei uno di noi”.
E’ la più bella frase, il miglior complimento udito in una sala d’albergo, sovraffollata di VIP.
A loro, sull’ordito della mia esperienza, prima negativa e poi positiva, ho parlato della misericordia di Dio. Ho esordito con i fallimenti, fino all’esaltazione dell’amore misericordioso di Dio. “Tu che sei uno di noi, tu che ce l’hai fatta, ora puoi insegnare anche a noi come venirne fuori”.
Tutti possiamo uscirne perché Gesù stesso, per primo, è sceso dal Cielo per farsi “uno di noi”. Si è vestito di miseria e di peccato, ha provato il fallimento sulla croce per rincuorarci a risalire, in Lui, con Lui e per Lui, la via della salvezza, l’infinita misericordia della tre divine Persone, che nell’abbraccio ci diranno: “Ora anche tu sei uno in noi”.
Ciao da p. Andrea
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