Nel nome del Padre: quello terreno e quello celeste…

Nel suo ultimo libro, Andrea Torquato Giovanoli racconta le gioie della vita familiare, riflesso dell’amore di Dio

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In copertina c’è l’immagine stilizzata di un uomo che lancia per aria un bambino: il gesto che, nell’immaginario collettivo, rappresenta la gioia della paternità e della filiazione, del padre che conduce il figlio alla sfida della scoperta del mondo, tenendosi però sempre pronto a soccorrerlo nella paura o nella difficoltà.

Due sagome significativamente senza volto né identità, a simboleggiare ogni padre e ogni figlio in ogni parte del mondo. Un legame che nessuna ideologia e nessuna crisi potrà mai spazzar via, nemmeno in un’epoca come l’attuale, in cui la figura paterna è stata rimossa o rinnegata in quanto ingiustamente identificata con l’autoritarismo.

Arrivato al suo quarto libro, che gode della prefazione di Pippo Corigliano, Andrea Torquato Giovanoli ha scelto di intitolarlo Nel nome del padre (Gribaudi, 2014), raccontando, in forma di diario, tanti piccoli episodi di vita quotidiana, nei quali ogni famiglia si può identificare.

Fare il bagnetto ai figli, andarli a prendere a scuola, mascherarli per carnevale, correggerli se dicono parolacce: tutti gesti comuni a tanti genitori ma speciali proprio perché rendono i componenti della comunità umana così simili tra loro. In una parola: fratelli.

Ogni momento della propria vita familiare, ogni scoperta, ogni conversazione con i propri cari viene vissuta dall’autore come il riflesso di una famiglia e di una paternità più grandi: quella di Dio per le sue creature.

Un riflesso dell’“amore trinitario”, quell’“amore pieno che si fonda e si nutre di quello stesso Amore che l’ha vocato, costituito e sigillato nel Sacramento, e che resiste alla consunzione del tempo anche per quella volontà di amare che si esprime nel rinnegamento di sé per il bene dell’altro, così come Cristo muore per la Sua Chiesa”.

Giovanoli non intende fare alcuna catechesi, né tantomeno scade in toni pedantemente predicatori, tuttavia la sua penna non riesce a lesinare una riflessione molto ampia sulla ricerca della felicità da parte dell’uomo e sulle vie privilegiate per raggiungerla: una orizzontale, nell’amore per gli altri che genera la vita, ed una verticale, nell’amore grato per il Creatore, fonte primigenia di vita.

Se nel suo libro precedente Nella carne nel sangue, Giovanoli raccontava la storia della sua sofferta conversione, seguita dal dramma della morte di tre figli in tenerissima età, nel nuovo volume offre al lettore serene quanto profonde divagazioni sulla sua vita presente, non prive dell’ironia con cui il quarantenne scrittore milanese si è fatto conoscere qualche anno orsono, anche dalle colonne del blog di Costanza Miriano e di Papalepapale.com.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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