In vista del Santo Natale, Papa Francesco ha indicato alcuni atteggiamenti per vivere pienamente questo cammino verso la nascita di Gesù Cristo: la perseveranza nella preghiera e ’operosità nella carità fraterna, ovvero “avvicinarci un po’ di più a coloro che hanno bisogno”. Facendo tesoro della parole del Santo Padre, anche la moda si sofferma lasciando per un momento da parte il suo ordinario aspetto commerciale e riflettere su come e cosa sia possibile fare per aiutare chi soffre.
Un singolare e significativo gesto è stato realizzato, la scorsa domenica 14 dicembre, dal noto stilista Renato Balestra presso il suo Store capitolino. Il desiderio di fare ancora piú spazio alle azioni benevoli ha permesso al designer di promuovere, per il secondo anno consecutivo, il progetto “ Calza della Befana”, destinato esclusivamente ai piccoli pazienti malati dell’Ospedale Bambino Gesú di Roma.
Grazie anche alla collaborazione di Mattel, una delle più grandi case produttrici di giocattoli del mondo, ogni singolo ospite ha portato con sé una calza piena di giochi da destinare al reparto pediatrico. Un’azione volta a donare sorrisi e momenti di gioia a tutti quei bambini costretti a trascorrere il Natale lontano da casa.
L’atmosfera umanitaria instaurata grazie al progetto di Renato Balestra si è tradotta quindi in dolci, in oggetti giocosi e colorati, regalando ai piccoli, la possibilità di evadere dalla dura realtà della malattia per rifugiarsi nel loro immaginario mondo fatto di fantasia.
Attorno ad un meraviglioso e lucente albero di natale, si sono riuniti Vincenzo Spadafora , garante nazionale per l’infanzia, Francesca Rebecchini, vice presidente associazione Bambin Gasú Onlus, Andrea Dotta, primario di Neonatologia dell’ Ospedale Pediatrico Bambin Gesú, lo sponsor Accademia L’Oreal di Roma e molti altri ospiti come Giorgio Marchesi, Sofia Bruscoli, Adriana Volpe, Matilde Brandi, Giorgio Borghetti e Manila Nazzaro.
Grazie a questo importante progetto, la maison Balestra testimonia nuovamente che la bellezza della moda non si incentra quindi solo sull’aspetto materiale ed estetico, ma punta anche alla bontà interiore. Anche perché, come ha ricordato lo stesso stilista, “basta poco per donare un sorriso”.
