"Oggi tutti siamo contenti per l'avvicinamento tra Stati Uniti e Cuba"

Il Papa incontra 13 nuovi di ambasciatori e ricorda che il loro è un “nobile” lavoro, fatto di “piccole cose” che però portano a grandi risultati di pace. Come appunto il ‘disgelo’ tra i due paesi

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“Vi auguro che ogni volta che voi entrate in questa casa vi sentiate proprio a casa”. Così Papa Francesco ha accolto stamane, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, gli Ambasciatori di: Mongolia, Bahamas, Dominica, Tanzania, Danimarca, Malaysia, Rwanda, Finlandia, Nuova Zelanda, Mali, Togo, Bangladesh e Qatar. L’udienza si è svolta in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali dei nuovi diplomatici.

Il Papa, nel suo breve saluto, ha espresso “tutta la nostra accoglienza e il nostro rispetto per voi e anche per i vostri popoli e i Capi dei vostri Governi”. Ha poi augurato un lavoro “fruttuoso” e “fecondo”, sottolineando che quello dell’Ambasciatore “è un lavoro di piccoli passi, di piccole cose, ma che finiscono sempre per fare la pace, avvicinare i cuori dei popoli, seminare fratellanza fra i popoli”.

Un esempio è il recente ‘disgelo’ delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba, per cui il Vaticano ha svolto un ruolo fondamentale: “Oggi tutti siamo contenti – ha sottolineato infatti il Papa – perché abbiamo visto come due popoli, che si erano allontanati da tanti anni, ieri hanno fatto un passo di avvicinamento. Ecco, questo è stato portato avanti da Ambasciatori, dalla diplomazia”. “E’ un lavoro nobile il vostro, tanto nobile”, ha quindi concluso il Pontefice, impartendo la Benedizione Apostolica a tutti i presenti.

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ZENIT Staff

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