Secondo il Forum delle associazione familiari, “lo Stato continua a giocare d’azzardo”. La frase a effetto è dettata dal fatto che “si continua a fare cassa su questa pratica ma si continua anche a perdere, visto che i quattro soldi che arriveranno in più all’erario ne usciranno subito dopo — e moltiplicati — come interventi sulle patologie correlate con il gioco”.
In un comunicato diffuso dal Forum, si sottolinea inoltre che tali interventi “si preoccupano delle patologie ma non tengono conto dei danni a breve e lungo periodo non solo delle persone che diventano gioco-dipendenti, per tutte le loro famiglie”. Il Forum ritiene che abbia fatto bene il governo, “ad aumentare un’imposizione ridicolmente bassa, come le famiglie hanno a più riprese richiesto”. Ma si tratta – aggiunge – “di una questione di giustizia che non arricchisce lo Stato e che soprattutto non risolve il problema”.
“Affascinati dal miraggio delle entrate, al ministero dell’Economia sono sempre più vicini a dare il via libera all’apertura di mille nuove sale da gioco e sempre meno propensi ad una reprimenda che almeno sottragga al malaffare la vera torta dei guadagni”, spiega il Forum. “È per queste ragioni – si legge ancora – che condividiamo l’impegno di un gruppo bipartisan di parlamentari a spingere per la rapida approvazione della legge sulla prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da azzardo patologico e soprattutto perché la delega fiscale introduca il divieto di pubblicità del gioco”.
La priorità è che il Paese – conclude il comunicato – “non continui a fare lo struzzo e che si alzi il velo di silenzio imbarazzato sull’azzardo, sul suo giro d’affari e sulle sue conseguenze sociali”. Pertanto, “un serio e radicale dibattito non è più procastinabile”.