Non ci sarà il parquet a terra ma i sampietrini, e nell’aria non si sentirà l’odore di rum e tabacco ma dello smog del traffico romano e dell’umido che impregna le colonne del Bernini. Tuttavia l’obiettivo è di ricreare un’atmosfera da bar di Buenos Aires in piazza San Pietro, domani mattina, per il 78° compleanno del Santo Padre, in modo da farlo sentire un po’ a casa, nella sua amata Argentina.
L’iniziativa “Un tango per Papa Francesco” vedrà domani circa tremila tangueros da tutta Italia riunirsi per dar vita al più grande flash mob mai realizzato sotto il Cupolone. Dai palazzi vaticani risuoneranno dunque il “Libertango” di Astor Piazzolla, le ballate di Amelia Baltar, la Gran Milonga di Juan D’Arienzo e le musiche degli altri autori amati da Bergoglio, da sempre appassionato del genere.
Lui stesso in diverse occasioni ha dichiarato infatti di essere stato ballerino provetto da giovane e di trascorrere intere serate con gli amici nelle milongas, perché – ha detto – “questa musica mi nasce da dentro”.
L’organizzatrice dell’evento, Cristina Camorani, mamma e veterana di tango di Conventello, nel Ravennate, ha quindi pensato di fare sicuramente cosa gradita al Pontefice con questo particolarissimo regalo. “L’idea di ritrovarci in Vaticano per ballare un tango in suo onore mi è venuta per gioco – ha raccontato – siamo un gruppetto di amici, sappiamo che il Papa ama questa musica e volevano fargli un omaggio”.
I funzionari vaticani sono rimasti un po’ interdetti di fronte alla inedita richiesta della signora romagnola. Francesco invece, venendo a conoscenza dell’iniziativa, si è fatto una risata e ha subito autorizzato l’uso della piazza. Che inizialmente sarebbe dovuta essere l’adiacente piazza Pio XII; fino a quel momento, però, si contavano solo una cinquantina di persone. Poi, spiega l’organizzatrice, “abbiamo iniziato a raccogliere adesioni e, man mano che il passa parola viaggiava, il tam tam è stato virale. Le persone diventavano cento, quattrocento, mille, fino agli oltre tremila”.
Quindi il Comune di Roma e la Questura hanno deciso di spostare il tutto in via della Conciliazione. Addirittura, il Comune ha parlato di settemila ballerini che si mescoleranno con i fedeli venuti in piazza San Pietro per l’Udienza generale del mercoledì. Alla Prefettura della Casa Pontificia, tuttavia, sono stati chiesti 3.500 posti.
Le danze si apriranno quindi alle 12, quando, al termine dell’Udienza, spostandosi in via della Conciliazione, le diverse coppie si abbracceranno e, con la musica diffusa lungo tutta la via, si lanceranno in questa travolgente danza che anche l’Unesco ha dichiarato Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Umanità.
L’atmosfera – precisa la Camorani – sarà di grande sobrietà, cosciente del luogo in cui si svolge l’iniziativa; non ci saranno quindi gonne con lo spacco, né lustrini o rose in testa e tra i denti. I tangueros saranno abbigliati normalmente, distinguendosi dagli altri fedeli solo per i foulard e le scarpe di colore bianco, “in segno di pace”.
Sperando che bianco sarà anche il cielo, altrimenti i ballerini dovranno esibirsi sotto il temporale. Ma, visto l’entusiasmo, sicuramente non si tireranno indietro.