Le tre religioni monoteiste dialogano alla Camera dei Deputati

Oggi la presentazione della edizione 2015 del Festival “Tulipani di seta nera. Sorriso diverso”, dedicata al tema dell’integrazione religiosa e della coesistenza pacifica tra i popoli

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Si è svolto questa mattina, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati di Roma, la presentazione della Edizione 2015 del Festival “Tulipani di seta nera. Sorriso diverso”, iniziativa dedicata al tema dell’integrazione religiosa. All’incontro, condotto dallo storico Christian Floris, hanno partecipato come relatori Claudio Procaccia, direttore del Dipartimento di Cultura Ebraica di Roma, Khalid Chaouki, coordinatore inter gruppo immigrazione, Claudio Marazziti presidente del Comitato Diritti Umani della Camera dei Deputati, Georges de Canino che attraverso le espressioni artistiche ha dato valore alle persone vittime di persecuzioni religiose.

Presenti anche Antonella Martinelli, autrice RAI di “A sua immagine” e “Porta a Porta”, Paola Tassone, ideatrice del Premio ed artista che con passione e intelligenza ci ha raccontato le motivazioni del Premio, e Diego Righini, responsabile del Premio. È intervenuto infine nel dibattito Pino Leoni, regista musicale che ha dato voce agli esclusi con un documentario. 

La matinée è stata densa di spunti operativi e non solo, entrando nel vivo del termine “intolleranza”, sul quale ciascuno dei partecipanti ha potuto esprimere il proprio pensiero e la propria esperienza. Ne è emerso un affresco corale tutt’altro che ripetitivo e banale che ha messo in luce l’importanza del rendere partecipe il grande pubblico degli episodi di intolleranza attraverso mezzi e strumenti fruibili anche dalle giovani generazioni, senza mai misconoscere pensieri ed emozioni positive per costruire percorsi possibili di rinascita e cambiamento. 

Procaccia, in particolare, ha messo in evidenza con grande competenza non solo legislativa e storica ma anche psicologica, quanto sia complesso e difficile per un popolo che ha vissuto in schiavitù per intere generazioni, conquistare la libertà senza dover affrontare tutti i fantasmi interiorizzati nella psiche. Un lavoro quantomai complesso che, per essere efficace, necessita di essere affrontato da più fronti in una collaborazione sinergica fra diverse competenze.

Marazziti ha rimarcato invece l’importanza di far coesistere tutte le religioni senza suddivisioni che si manifestano anche in una comunicazione foriera di pregiudizi laddove si parla in termini di “voi e io”e il termine “noi” viene eluso, principio è frase che a livello storico ha generato i peggiori crimini. Khalid Chaouki ha mostrato in maniera molto efficace quanto questa mattina sia stata fonte di gioia per lui, che, mussulmano, si è trovato seduto in mezzo ad un cattolico ed un ebraico a discutere con loro di ipotesi future e soluzioni che vedano tutti uniti per un fine comune.

Da parte sua, Antonella Martinelli ha raccontato la propria esperienza nel settore dell’informazione come giornalista inviata in vari paesi, fra cui il Libano, ed ha auspicato una maggiore attenzione ai temi religiosi attraverso i media. Magari con trasmissioni come quella registrata ieri sera da Roberto Benigni, che pur non essendo un religioso, ha aperto la strada a personalità più rappresentative nel campo della fede e della religione.

Georges de Canino ha offerto poi una testimonianza diretta della sua esperienza di vita, iniziata quando da bambino veniva chiamato alla lavagna per rappresentare con le immagini, parole e termini di un’altra lingua e di altri popoli in modo che tutti potessero essere in grado di comprendere. Si è parlato poi della Torah come primo testo di economia che indica percorsi da intraprendere per migliorare la coesistenza pacifica fra popoli e per contribuire ad una migliore gestione del potere monetario.

In chiusura, la Tassone ha illustrato gli aspetti più pregnanti del Premio 2015 introducendo gli ospiti alla comprensione più ampia del Premio, descritto nelle sue caratteristiche e nel suo obiettivo di voler portare alla luce problemi ben lungi dall’essere risolti in modo ipotizzare soluzioni possibili. Perché, come già espresso, la sinergia è la via maestra per costruire strade efficaci, e la collaborazione fra competenze diverse è il motore per far partire la complessa macchina della coesistenza pacifica fra popoli.

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ZENIT Staff

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