La Chiesa di Roma vicina a chi soffre di dipendenza

Mons. Zuppi celebra domani una Messa a Santa Maria in Portico in Campitelli, in suffragio delle vittime di droga, alcolismo e gioco d’azzardo. Incontra poi le associazioni dei familiari

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Pregherà per le vittime di tutte le dipendenze mons. Matteo Zuppi, durante la Messa in programma domani, sabato 13 dicembre, presso la parrocchia romana di Santa Maria in Portico in Campitelli. Insieme all’ausiliario della Diocesi di Roma per il settore Centro, presiederanno la celebrazione monsignor Andrea Manto, direttore del Centro diocesano per la pastorale sanitaria, e padre Jim, sacerdote romano che collabora ad un progetto pastorale rivolto ai membri dei gruppi di autoaiuto secondo il metodo dei 12 passi.

“Papa Francesco – spiega il vescovo Zuppi – ci spinge in molti modi ad essere vicino a chi per tanti versi ha vissuto un fallimento e si trova prigioniero degli idoli della nostra generazione. E ci inviata a farlo con misericordia per rendere il male occasione di bene. Per questo – aggiunge – in prospettiva del Natale ci prepariamo insieme ai dipendenti ed ai loro familiari per contemplare la tenerezza di Dio che viene tra gli uomini non per giudicare ma per salvare”.

“Nel nostro tempo – afferma invece mons. Manto – che sottolinea in maniera così forte l’indipendenza e la libertà, paradossalmente emergono nuove forme di dipendenza e di schiavitù. In queste periferie esistenziali dove la solitudine aggrava ulteriormente le ferite della vita, la Chiesa deve essere presente innanzitutto ascoltando, condividendo e accompagnando. L’obiettivo è essere quell’ospedale da campo che accoglie e si prende cura seguendo l’esempio del Signore Gesù buon samaritano, anche imparando dalle esperienze in atto e raccordandosi con le altre realtà”.

Dal canto suo padre Jim racconta: “Da giovane, come membro del Legione di Maria, ho lavorato molto con gli alcolisti. Ho visto tanti uomini e donne, provenienti da qualsiasi estrazione sociale e culturale, resi schiavi da una dipendenza da cui non potevano liberarsi da soli. Vite caratterizzate dalla schiavitù e da una lotta che inevitabilmente terminava in un fallimento. Poi ho incontrato altre persone che hanno umilmente riconosciuto la loro debolezza ed impotenza, mettendo la loro vita nelle mani di Dio e affidandosi a Lui perché li conducesse dalla schiavitù alla libertà. Uomini e donne che vivono un giorno alla volta, camminando e combattendo insieme con Dio. Uomini e donne che sono stati un’ispirazione per me quando ho avuto bisogno di affidarmi completamente a Dio”.

“Sono felice – dichiara il sacerdote – di avere l’opportunità di partecipare a questa S. Messa e di pregare, insieme ai loro familiari, per tanti amici che sono passati al Padre. Abbiamo letto nel Vangelo per l’Immacolata Concezione che nulla è impossibile a Dio così preghiamo, l’uno per gli altri di restare fedeli al Signore sperimentando la sua potenza liberatrice e preghiamo anche per i nostri fratelli che ancora devono sperimentarla, che ricevano anch’essi questa grazia e la pace di Cristo nel loro cuore”.

Dopo la Messa di domani, seguirà nell’attigua Sala Baldini un incontro di “pubblica informazione” a cui partecipano le associazioni dei familiari degli alcolisti Al-anon, dei giocatori compulsivi Gam-anon e dei tossicodipendenti Familiari Anonimi. Si tratta di associazioni spirituali ma non religiose, rigorosamente aconfessionali, che adottano il metodo dei 12 passi, reso celebre da Alcolisti Anonimi, costituendo gruppi di autoaiuto dove condividere, in modo anonimo e gratuito, esperienza, forza e speranza al fine di superare insieme il problema comune, sia esso la propria dipendenza da sostanze o da comportamenti che quella di un famigliare.

All’incontro sono stati invitati anche i rappresentanti delle associazioni dei già citati Alcolisti Anonimi, dei dipendenti dal gioco d’azzardo, dei tossicodipendenti in recupero e dei mangiatori compulsivi. Tutte realtà, queste, nate e sviluppatesi dapprima negli Stati Uniti, adattando alle proprie esigenze il metodo dei 12 passi di Alcolisti Anonimi, e che ora sono presenti con i propri gruppi su tutto il territorio nazionale, appoggiandosi molto spesso alle parrocchie dove affittano una stanza per svolgere le proprie riunioni. Da questa vicinanza è nato un percorso di dialogo nel rispetto delle reciproche differenze e nella consapevolezza della rilevanza sociale di queste associazioni, in cui la sofferenza trova un pieno riscatto nel dono di sé attraverso il servizio gratuito.

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Alberto Corteggiani

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