I vescovi del Perù: "Noi crediamo che il Creato sia un dono"

Diffuso ieri il messaggio dei presuli cattolici partecipanti alla Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici, in corso a Lima fino a domani

Share this Entry

Si conclude domani a Lima, in Perù, la Cop20, la Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici. Un argomento di delicata e stretta attualità per cui i vescovi peruviani chiedono la siglia di “un accordo giusto e vincolante”.

In una nota diffusa ieri, i presuli presenti alla Conferenza, rivogendosi a leader politici e uomini di buona volontà, affermano: “Seguendo l’opzione preferenziale per i poveri, indicata nel Vangelo, noi, vescovi cattolici, lavoriamo a stretto contatto con le comunità più vulnerabili e con gli esclusi, i più toccati dal problema dei cambiamenti climatici”. 

“L’umanità, sulla Terra, è chiamata a vivere in equità, giustizia, dignità, pace ed armonia, nel contesto del Creato”, che va trattato “con rispetto, in quanto ha un valore intrinseco”, scrivono i vescovi. Ed esprimono apprezzamento per i progressi dovuti ad un uso responsabile ed intelligente della tecnologia e dell’industria nella salvaguardia dell’ambiente.

Di pari passo a questo va, tuttavia, il “devastante impatto” dei cambiamenti climatici sulla natura, sulla sicurezza alimentare, sulla salute e le migrazioni di “un gran numero di sofferenti nel mondo”. I vescovi del Perù evidenziano nel messaggio gli “effetti distruttivi di un ordine finanziario ed economico basato sulla primato del mercato e del profitto”, invece che su “la centralità dell’essere umano e del bene comune”. “Bisogna riconoscere il fallimento sistematico di tale ordine e la necessità di un nuovo piano economico e finanziario”, scrivono.

Esortano pertanto tutti i componenti della società – istituzioni statali e religiose, gruppi civili, gli stessi poveri – ad agire per “lo sviluppo delle nazioni e della vita umana sulla Terra” e a “tenere in considerazione non solo le dimensioni tecniche, ma anche quelle etiche e morali della questione climatica”. In modo da dare, “un senso di speranza di fronte alle crisi attuali causate dai cambiamenti climatici”.

In vista del prossimo Cop21 che si terrà a Parigi nel dicembre 2015, i presuli lanciano un forte appello affinché venga raggiunto “un accordo globale vincolante basato sui diritti umani ed applicabile in tutto il mondo”, che contribuisca a “costruire nuovi modelli di sviluppo e stili di vita compatibili con il clima e capaci di allontanare le persone dalla povertà” e a “porre fine all’era dei combustibili fossili per passare alle energie rinnovabili, accessibili a tutti”.

“Noi vescovi cattolici – conclude la nota – crediamo che il Creato sia un dono”, in cui ciascuno deve potere godere della “sicurezza alimentare”; per questo, ribadiscono il loro impegno nello “sviluppo del senso di gratuità, così da contribuire alla costruzione di uno stile di vita che liberi l’uomo dal desiderio di appropriazione e gli permetta di essere rispettoso della dignità della persona e dell’armonia del Creato”.

“Tutti possono contribuire a superare i cambiamenti climatici ed a scegliere stili di vita sostenibili”, riaffermano i vescovi, invitando ad “accompagnare i processi politici” con la ricerca di “un dialogo che porti la voce dei poveri al tavolo dei responsabili delle decisioni”.

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione