Se non vendi non si mangia

Un giorno ti sarà chiesto quanto hai amato. T’accorgerai d’aver amato tanto quanto hai donato, quanto hai messo a disposizione del prossimo

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Tra le varie chincaglierie che Gelsomino esponeva al tavolo del mercatino del paese, c’era qualche pezzo di rara bellezza e di gran valore, da mettere bene in vista e da proporre con delicatezza, ma con decisione soprattutto a chi avesse il portafoglio ben fornito.

Il papà, Romolo si dedicava con solerzia a tenere la merce sempre disponibile e attraente; non lesinava raccomandazioni al figlio spronandolo a non perdere occasioni per vendere. C’era da mantenere la famiglia; le bocche crescevano e il pane nella cesta tendeva a diminuire.

Da qualche mese i soldi diminuivano, non bastavano più…Perché? Preso da chissà quale ingordigia, Gelsomino spesso nascondeva e tratteneva per sé gli oggetti più preziosi. Gli piacevano e non voleva cederli…

-“Figlio mio, tutto ciò che ti ho dato è per essere venduto; tutto ciò che metto sul tavolo del mercatino è per offrirlo agli altri; allora vivremo. Se tu non vendi, se  trattieni per te la merce destinata alla vendita…cosa e come mangerai?

La tua vita ti è data da Dio perché sia messa a disposizione degli altri. Frutterà il centuplo e la vita eterna se la doni; i bellissimi talenti, le capacità stupende di cui Dio ti ha dotato…è tutto dono da mettere al servizio del prossimo. Se non la doni, perdi la vita.

Un giorno ti sarà chiesto quanto hai amato. T’accorgerai d’aver amato tanto quanto hai donato, quanto ti sei donato, quanto hai messo a disposizione del prossimo. La paga, il guadagno non saranno tanto i doni di Dio, ma Dio stesso. “Sarò io la vostra grande ricompensa”.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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