Mosul, l'Isis trasforma chiese cristiane in carceri

Profanati e danneggiati dai terroristi diversi luoghi di culto nella parte orientale della città. Oggi la dura condanna dello sceicco egiziano Al Azhar verso questi “barbari crimini”

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Proseguono gli scempi in Iraq compiuti dall’Isis. I miliziani del sedicente Stato Islamico sono arrivati ora anche a profanare i luoghi di culto cristiani a Mosul, trasformando alcune chiese in prigioni.

Lo riferisce il sito “ankawa.com”, informando che, negli ultimi giorni, dopo che aver fatto esplodere il carcere di Badush, i jihadisti hanno trasportato un gruppo di detenuti bendati e in manette presso l’antica chiesa caldea dell’Immacolata, nella parte orientale della città. 

Stessa sorte è capitata al monastero di San Giorgio, dell’Ordine antoniano di sant’Ormisda dei caldei, il quale – spiega l’agenzia Fides – è divenuto un carcere femminile dove è possibile che i terroristi consumino giornalmente violenze sessuali. Già un altro monastero era stato abusato: si tratta del convento delle suore caldee del Sacro Cuore utilizzato dall’Isis come sua base logstica, e poi gravemente danneggiato con delle cariche esplosive lo scorso lunedì 24.

Intanto, mentre ieri il governo centrale iracheno ha raggiunto un accordo con la regione autonoma del Kurdistan per rafforzare la cooperazione nella lotta allo Stato islamico, è giunta oggi dall’Egitto una dura condanna da parte dello sceicco di al Azhar al Cairo, una delle più prestigiose istituzioni dell’islam sunnita.

Al Azhar ha bollato infatti come “barbari” i crimini commessi dai terroristi in Iraq e in Siria, nel corso di una conferenza internazionale a cui partecipavano dignitari religiosi provenienti da circa venti di Paesi. I gruppi armati – ha detto – commettono “dei barbari crimini rivestendo gli abiti di questa sacra religione e si sono dati per nome ‘Stato islamico’ nel tentativo di esportare il loro falso islam”.

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ZENIT Staff

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