L’assistenza dei disabili da sempre è stata all’attenzione e nelle cure speciali della Chiesa. Dal “Cottolengo" di Torino, alla POA (Pontificia Opera di Assistenza) istituita da Pio XII nel 1944 e che nel 1971 diede vita alla Caritas italiana; dalle diverse ODA (Opera Diocesana di Assistenza), espressione dell’impegno della Chiesa nei confronti delle fasce deboli della società, presenti nelle diverse diocesi, ai centri di riabilitazione e di assistenza dei bambini ad adolescenti affetti d disturbi neuropsichici, diffusi nel territorio nazionale che, proprio perché affidati alla cura di Sacerdoti e Suore, hanno garantito nel tempo assistenza e continuità.
Intorno agli anni Sessanta a Catania il direttore della scuola di specializzazione ortofrenica, prof. Angelo Majorana, cercava di affidare l’assistenza dei disabili che i genitori tenevano chiusi in casa, per vergogna e con tanta sofferenza, alle cure di un sacerdote e don Ugo Aresco, rettore della chiesa Sant’Agata La Vetere, prima cattedrale di Catania, accolse il primo nucleo di assistiti, con la collaborazione del “Clan dei Ragazzi”.
Subito dopo, grazie alla generosità dei Principi Manganelli che misero a disposizione la villa estiva, che portava il nome della Principessa Angela Paternò VII di Sperlinga di Manganelli Torresi, dama di corte della Regina d’Italia Maria José di Savoia e sposa di don Flavio Principe Borghese XII principe di Sulmona, a “Villa Angela”, appunto, alle pendici dell’Etna nel territorio di Sarro Zafferana sorse il 5 febbraio 1964 il primo centro di assistenza per disabili.
Passati alcuni anni, il servizio di assistenza e riabilitazione dei disabili è stato trasferito a San Giovanni La Punta nella sede del Seminario estivo dei Chierici e continuò a chiamarsi “Villa Angela”.
Questa splendida realtà, centro di servizi e di assistenza per disabili, guidata con amorevole cura da Don Ugo Aresco, che ha iniziato il suo ministero sacerdotale nel quartiere Ballarò di Palermo, ha compiuto 50 anni di presenza e di servizio e l’evento è stato festeggiato con una particolare manifestazione che ha visto protagonisti gli stessi ospiti disabili della struttura, i quali considerano “Villa Angela” la loro casa.
E’ stato un “cammino di amore”, ha detto padre Aresco nel suo intervento di ricostruzione storica della Fondazione, grazie alla generosa collaborazione degli operatori, medici, infermieri, assistenti, educatori, personale ausiliario, i quali scelgono con vero spirito cristiano e con una grande dose di amore di lavorare accanto agli ultimi, alle periferie esistenziali, che sono capaci, ricevendo attenzioni e cure, di trasmettere e dare tanto amore.
La struttura ha mantenuto nel tempo la sua vocazione assistenziale e riabilitativa e negli interventi del direttore sanitario, dott. Antonio Salerno, dei rappresentanti dell’Assessorato regionale alla salute e dell’Azienda sanitaria provinciale, si coglie la sinergia delle forze sociali a favore dei ceti deboli.
Anche l’intervento di mons. Giovanni Accolla, presidente regionale dell’ARIS (associazione Religiosa degli Istituti Socio-sanitari) ha apportato un contributo di riflessione sull’azione educativa e riabilitativa dei centri di assistenza, che dal Vangelo traggono linfa vitale per un’azione efficace ed una testimonianza cristiana.
Ha dato particolare segno di solennità all’evento la presenza dell’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, il quale ha espresso il plauso della Chiesa locale all’opera di padre Aresco e ha benedetto un’artistica scultura, opera di Salvo Cansone, raffigurante una madre che accoglie un bambino e lo aiuta a salire i gradini della crescita e dello sviluppo. L’espressione “I bambini corrono là dove c’è l’amore”, sintetizza il messaggio e l’opera di “Villa Angela”.