Oltre cinquanta delegazioni di maestri infioratori italiani e stranieri hanno realizzato altrettanti tappeti floreali lungo Via della Conciliazione e Piazza Pio XII nel giorno nel quale la Chiesa di Roma celebra i suoi Santi Patroni, Pietro e Paolo. “Un solo giorno – afferma Sant’Agostino nei Discorsi - è consacrato alla festa dei due apostoli. Ma anch'essi erano una cosa sola. Benché siano stati martirizzati in giorni diversi, erano una cosa sola. Pietro precedette, Paolo seguì. Celebriamo perciò questo giorno di festa, consacrato per noi dal sangue degli apostoli. Amiamone la fede, la vita, le fatiche, le sofferenze, le testimonianze e la predicazione”.
Gli infioratori hanno iniziato il loro lavoro nel pomeriggio di sabato 28 giugno, proseguendo nella notte e terminando la mattina del 29, appena in tempo per la messa che papa Francesco nella basilica vaticana ha concelebrato con gli arcivescovi metropoliti nominati nel corso dell’ultimo anno.
“Cari fratelli e sorelle, questa festa – ha detto nell’Angelus papa Francesco - suscita in noi una grande gioia, perché ci pone di fronte all’opera della misericordia di Dio nel cuore di due uomini. È l’opera della misericordia di Dio in questi due uomini, che erano grandi peccatori. E Dio vuole colmare anche noi della sua grazia, come ha fatto con Pietro e con Paolo. La Vergine Maria ci aiuti ad accoglierla come loro con cuore aperto, a non riceverla invano! E ci sostenga nell’ora della prova, per dare testimonianza a Gesù Cristo e al suo Vangelo”.
Le centinaia di maestri infioratori che sono arrivati a Roma da ogni parte d’Italia e dall’estero sono coloro che hanno partecipato al V Congresso Internazionale delle Arti Effimere tenuto dal 26 al 29 giugno 2014 nella Pontificia Università Urbaniana e promosso dalla Pro Loco di Roma Capitale, da Infioritalia (Associazione nazionale infiorate artistiche), dall’Associazione Nazionale Città dell’Infiorata e dalla Comision Gestora Internaeional de Entidades de Alfombristas de Arte Efimero. Quattro giorni nei quali i congressisti hanno discusso, approfondito e proposto percorsi innovativi per una manifestazione tra le più tradizionali del mondo latino. A questo proposito occorre ricordare che il termine infiorata ha poco significato nella cultura anglosassone, perché spesso viene confuso con quello di giardinaggio. “Dopo 400 anni dall’ultima Infiorata – ha affermato Lucia Rosi, presidente della Pro Loco di Roma Capitale - nel 2011, abbiamo riportato nella capitale, più precisamente proprio di fronte alla Basilica di San Pietro, una delle più antiche forme di celebrazione dei santi della cristianità. Infatti l’obiettivo della manifestazione è quello di restituire a Roma l’antica tradizione delle decorazioni floreali ove è nata nel 1625, reiterata sino alla fine del XVII secolo”.
La più antica infiorata d’Italia, che tuttora ininterrottamente viene allestita ogni anno, è quella di Gerano, in provincia di Roma. Risale, secondo la documentazione in possesso, al 1742 e si realizza per la festa della Madonna del Cuore, la domenica successiva alla ricorrenza di San Marco, il 25 aprile. Le infiorate, ad ogni modo, hanno una tradizione molto più antica e nella forma di pioggia di petali, le lacrime della Madonna, lanciati dai balconi al passaggio del Santissimo se ne possono trovare tracce dal Medioevo. Al di là di quella famosissima di Genzano di Roma, il lavoro dei maestri infioratori ha trovato una sua rivalutazione in coincidenza con il terzo Millennio, laddove aveva patito una certa mortificazione in quanto ritenuto un’arte estemporanea legata al pietismo popolare, privo di dotti riferimenti teologici e dottrinari, così cari alla cultura accademica e moderna. In essa il concetto di autore singolo si perde per estendersi in quello collettivo e tramandato di generazione in generazione. Nel suo significato più profondo è la manifestazione di una sorta di preghiera che gli infioratori mostrano nel lavoro manuale di abbellimento al passaggio del Santissimo. In questo richiamandosi a quel profondo significato sacro e religioso che è la costruzione di un’icona bizantina per il suo autore, non semplice quadro da appendere in casa.
Nella mega infiorata di Via della Conciliazione e Piazza Pio XII, alla quale ha preso parte anche una delegazione giapponese di Tokio, un’altra argentina di Buenos Aires, un’altra dal Messico e diverse dalla Spagna, ha trovato gran posto la raffigurazione della Vergine nelle sue varie apparizioni (Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, Maria: segno d’Amore di Casatori in Campania, La Santina ossia Nuestra Senora de Covadonga di Castropol in Spagna), così come non son mancati accenni al presente ed un grande ritratto di papa Francesco realizzato dagli infioratori di Saviano, in provincia di Napoli, intitolato “Le speranze di Papa Francesco”. Un posto a sé hanno avuto i Cristi Infiorati di Artena (Roma) nei quali il tappeto floreale si concretizza in una grande corona circondante il Cristo Crocifisso portato in processione. “Saluto gli artisti di tante parti del mondo che hanno realizzato una grande infiorata, e ringrazio la Pro Loco di Roma per averla promossa. Sono stati bravi questi artisti, complimenti!” ha riconosciuto papa Francesco nell’Angelus della festa dei Santi Pietro e Paolo.