Nel luglio del 1917 la Madonna ribadì, ai Pastorelli, le richieste espresse nelle precedenti apparizioni: di ritornare, cioè, il mese successivo alla Cova da Iria, di recitare quotidianamente il Rosario, per ottenere finalmente da Dio la pace e la fine della guerra e per impetrare le numerose grazie che Lucia -piccola e coraggiosa intermediaria di tanta povera gente- le domandava. La Vergine, in quella occasione, aggiunse: Sacrificatevi per i peccatori e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: O Gesù, è per amor vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria. Dicendo queste ultime parole, Ella aprì di nuovo le mani, come nei mesi precedenti, e i Veggenti ebbero per un istante la terribile visione dell’Inferno, descritta poi nelle Memorie. Al termine, Ella, con bontà e tristezza, commentò: Avete visto l’inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace.
La devozione al Cuore Immacolato di Maria si iscrive direttamente in questo contesto, nel quadro della volontà salvifica di Dio, manifestata nella sua pienezza in Cristo e affidata alla Chiesa, sapiente amministratrice dei doni di Grazia ricevuti dall’alto. Per salvare le anime Dio vuole stabilire tale devozione nel mondo, promettendo anche la pace, come frutto “storico” che proviene dalla medesima radice.
Il fine della Incarnazione è la Salvezza eterna per ogni uomo, comunione definitiva con Dio, che è la fonte e il traguardo di ogni bene: Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui (Gv 3,16). San Paolo osserva: Ti raccomando, dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini… Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il qual vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. (1 Tm 2,4)
Nel Credo, nel Simbolo della nostra Fede, professiamo che Cristo si è fatto uomo Propter nos homines et propter nostram salutem. Questo è il motivo centrale della Incarnazione: ricondurre l’uomo alla salvezza, al possesso eterno e definitivo di Dio.
Nel tempo, sul “versante” della storia, la Redenzione dispone ad accogliere la pace -esteriore e sociale, ma ancor prima interiore e spirituale- conquistataci da Cristo con la sua Passione e con la sua Croce. Tale pace è la condizione necessaria per vivere in pienezza il presente, seppure essa resti sottoposta alla fragilità e alla precarietà della debolezza umana e risenta, perciò, dei profondi squilibri che attraversano le istituzioni terrene e il nostro stesso cuore.
Il richiamo alla devozione al Cuore Immacolato si inserisce, dunque, in questo duplice contesto, soprannaturale e storico, indicando proprio nel Cuore Immacolato una via preferenziale per raggiungere la pienezza della Carità e uno strumento efficace per propiziare la pace nel mondo; intesa, certamente, secondo il criterio di Dio e non le limitate prospettive dell’uomo. La pace di Cristo si fonda sulla Grazia ed è possesso interiore, vera libertà dello spirito.
Cristo è l’unico mediatore tra Dio e l’uomo, ma la sua opera redentrice non mortifica né comprime o vanifica l’apporto della Chiesa, in tutta la sua ricchezza di doni e di carismi. In questa prospettiva Maria Santissima occupa un posto eminente, proprio per la missione particolare affidatale da Dio: l’essere Madre del Suo Figlio e Madre della Chiesa. La sua mediazione materna riveste un carattere del tutto speciale, che la distingue da ogni altra creatura.
La devozione al Cuore Immacolato di Maria –cardine e centro vitale nella teologia e nella spiritualità di Fatima- è dunque la via indicata dalla Provvidenza per favorire e disporsi ad accogliere il progetto salvifico di Dio sull’uomo, su ciascuno di noi. Il Cuore stesso di Maria è singolare espressione di tale volontà, già perfettamente realizzata in Lei e proposta ora ai suoi figli, che a Lei guardano come modello e causa esemplare per la loro vita di fede.
Il Cuore Immacolato è offerto a noi, oggi, nella sua pienezza di Amore e di Grazia, come corrispondenza totale a Dio e risposta finalmente matura alle esigenze del Vangelo.
Padre Mario Piatti I.C.M.S. è direttore del mensile “Maria di Fatima”