Asia Bibi, gli avvocati chiedono che venga fissata la data del processo

Nel 2014 l’udienza è stata rinviata almeno cinque volte. Nell’ultimo caso è stata persino cancellata dalla lista

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La prima udienza per il processo di appello ad Asia Bibi va fissata al più presto. A chiederlo, sono gli avvocati della donna, S. K. Chaudry e Sardar Mustaq Gill, i quali hanno depositato ieri, 24 giugno, l’istanza presso l’Alta Corte di Lahore.

Il testo invita i giudici a procedere con urgenza. “La richiedente – recita il testo, pubblicato dall’agenzia Fides – non è in buone condizioni di salute, fisica e psicologica; inoltre va considerato il bisogno impellente di prendersi cura dei suoi figli; la richiedente auspica un appello in tempi brevi perché, essendo innocente, spera in una assoluzione”.

Data l’urgenza del caso, l’istanza chiede poi “che una sezione del tribunale possa funzionare durante il tempo delle vacanze e che l’udienza del processo possa essere fissata durante questo tempo, per tenere fede alla giustizia”.

Solo nel 2014 il processo è stato rinviato almeno cinque volte, fin quando il caso è persino sparito, lo scorso 27 maggio, dalla lista delle udienze. “Nonostante tutto, abbiamo fiducia nella nostra magistratura e siamo speranzosi per la liberazione di Asia, perché è innocente”, spiega a Fides l’avvocato Sardar Mushtaq Gill.

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ZENIT Staff

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