Mio padre non buttava via niente. Raccoglieva ogni cosa che potesse prima o poi essergli utile; guardandola con un certo interesse, diceva alla mamma: “Maria, metti via! Guai a un mal…”.
Con quest’espressione intendeva giustificare una raccolta apparentemente insignificante, ma che poteva rivelarsi, prima o poi, provvidenzialmente utile.
Non era infrequente vederlo accovacciato con un martello in mano, intento a raddrizzare un pezzo di ferro o a battere per “fare la punta a un chiodo”. Vedendomi incuriosito per quell’operazione strana, spiegava: “questo chiodo ha una punta talmente grossa che fatica a piantarsi.”
Dimmi dove vuoi conficcare il chiodo, dimmi dove vuoi infilare l’ago…e ti dirò che punta deve avere.
Ricordo la fatica che faceva la mamma intenta a cucire – e quanto aveva da cucire ! – e, con il ditale, spingere l’ago “grosso” per vie impervie. “Nina – finiva per chiedere alla zia – prestami l’ago dalla punta fina”.
Il divino sarto, per le sue cuciture ha bisogno anche di me, di te; ci chiede di consegnarci, consacrarci a fare da punta fina al suo ago.
Ha scelto Maria, perché con lei, conscia del proprio nulla, può entrare agevolmente nel tessuto logoro dell’umanità e risanare ogni strappo. Lei,la Madredi misericordia, è chiamata a far scorrere per chiunque il filo del perdono di Dio .
Ciao da p. Andrea
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