Lettura
Questa pagina è dedicata in modo specifico al problema del rapporto con il denaro, indicato nel testo originale con un termine divenuto famoso: Mammona, parola che indica la personificazione della ricchezza che prende il posto di Dio.
Meditazione
In questo passaggio Gesù non vuole disprezzare ciò che costituisce ricchezza, piuttosto dirci che, se questa diventa padrona della nostra vita, allora non c’è più posto per Dio. È importante rendersi conto di chi è il vero Signore della nostra vita, non a parole ma nella vita quotidiana. L’idolatria, cioè servire qualcuno o qualcosa che non è Dio, è un male sottile e insidioso, perciò diventa importante individuare i sintomi. Un primo sintomo è l’ansia per il domani, per ciò che è necessario per la vita: se la preoccupazione per il domani diventa ansia, non lascia più spazio a nient’altro. È un’ansia che prende il povero – che ha tutte le attenuanti – ma spesso prende più ancora il ricco, in modo patologico. Notiamo come la ricchezza materiale ha il potere di rubare lo spazio a Dio: sia nel ricco soddisfatto – «Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia» (Lc 12,19) – sia in quello ansioso di accumulare, perché non gli basta mai ciò che ha. Notiamo anche la preoccupazione per il tempo che ancora ci resta da vivere: infatti “il tempo è denaro” e ricade proprio nello stesso rischio dell’idolatria. La preoccupazione per il vestito e l’invito di Gesù a guardare la bellezza dei gigli del campo ci fa pensare alla moda: un’ansia anche questa, che fa sì che il guardaroba non basti mai, neanche quello di Salomone e delle sue concubine. Gli esempi che Gesù ci offre sono semplici ma attuali. È attuale il rischio di scivolare in una vita pagana e dimenticare che Dio è Padre e sa ciò di cui abbiamo bisogno: lo stesso errore si può fare nella preghiera. La vera prospettiva di vita che Gesù indica è il Regno di Dio e la sua giustizia, entro cui collocare tutto il resto: cibo, vestito, tempo, vita. Nella ricerca del Regno scopriamo il di più presente in tutto ciò che Dio ha creato.
Preghiera
«Due cose ti chiedo, o Dio, non negarmele finché vivo: tieni lontano da me falsità e menzogna, e dammi quel che è necessario per vivere, senza farmi né ricco né povero. Se fossi ricco potrei rinnegarti pensando di non aver bisogno di te; se fossi povero potrei rubare disubbidendo alla tua volontà» (Pro 30,7-9).
Agire
La Provvidenza si serve di noi. Cercherò una famiglia povera e in ansia per il domani.
Meditazione del giorno a cura di monsignorArrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it