Per la difesa della corretta forma di libertà. È questo l’obiettivo dell’appello che il 19 giugno scorso, durante l’omelia della celebrazione del Corpus Domini, mons. Waclaw Depo Metropolita di Czestochowa.
Mons. Depo, riferendosi alla realtà polacca, ha sottolineato che “si tenta di profanare le coscienze”. Il simbolo di questo è l’attacco dei media liberali alla Dichiarazione di fede dei medici e il caso del prof. Chazan, il quale, per non aver accettato di compiere un aborto, è finito nell’occhio del ciclone dei media.
Il Metropolita di Czestochowa ha ricordato le parole di San Giovanni Paolo II pronunciate durante in viaggio apostolico in Polonia, nel maggio 1995, a Skoczów. “Il tempo di prova per le coscienze dei polacchi continua! Dovete essere forti nella fede!”, esclamò il Papa Santo. Che proseguì, come ha ribadito mons. Depo giovedì scorso: “Nonostante le apparenze, i diritti della coscienza vanno difesi anche oggi. Sotto l’insegna della tolleranza si diffonde, spesso, nella vita pubblica e nei mezzi di comunicazione di massa, un’intolleranza forte, forse sempre più forte. I credenti ne risentono dolorosamente. Essi avvertono crescenti tendenze alla loro emarginazione nella vita sociale: si deride, a volte, e si schernisce ciò che per loro è più sacro. Queste forme di ritornante discriminazione destano inquietudine e devono fare molto pensare”. Il Metropolita di Czestochowa ha osservato che queste parole di San Giovanni Paolo II, “nei nostri tempi sono compiute”.
“’Il nostro impegno sociale come credenti è offrire sostegno per la Dichiarazione di fede dei medici, organizzare Marce per la vita”, ha continuato mons. Depo. Egli inoltre, come la Presidenza del Consiglio delle comunicazioni sociali presso la Conferenza Episcopale Polacca, ha chiesto anche “il sostegno per i giornalisti in difesa della libertà di parola e di verità.” “La verità è come il pane e dà il senso alla nostra vita”, ha detto mons. Depo.
“La verità per noi è Gesù Cristo. Non c’è libertà di parola senza verità. Libertà di fuori di Cristo sarà sempre un nuovo totalitarismo”, ha continuato mons. Depo. Infine ha commentato che “in Polonia non vogliamo la libertà senza Cristo”.