Signore, insegnaci a pregare

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Tra le tre pratiche religiose considerate in questa parte del discorso, Gesù riserva lo spazio maggiore alla preghiera, consegnando ai discepoli quella che diventerà la preghiera più comune tra i cristiani. Così formulata e rivolta al Padre, chiamato col titolo familiare di Abbà, è una preghiera profondamente nuova, pur raccogliendo invocazioni che si trovano sparse in vari passi della Bibbia. È nuovo anzitutto lo spirito della preghiera, rivolta a un Padre raggiungibile da tutti. 

Meditazione

Il Padre Nostro è la preghiera che mostra il Padre accessibile a tutti. Non è preghiera generica bensì profondamente cristiana, che esprime lo spirito di confidenza con Dio-Abbà. È la traccia di ogni preghiera cristiana. Le varianti tra Luca e Matteo non a caso mettono in luce che i primi cristiani erano meno preoccupati dell’esattezza della formula da ripetere a memoria che del senso profondo e generale. È la preghiera cristiana anche perché è breve: «non sprecate parole come i pagani»; e Gesù dice chiaramente che esiste una differenza profonda tra la preghiera dei pagani e quella dei cristiani. La preghiera pagana pensa di dover informare Dio delle nostre necessità e magari di convincerlo ad acconsentire. Il rischio è anche quello di cadere nella magia, per essere sicuri dell’effetto. Eppure, capita spesso di ascoltare dei cristiani che pregano esattamente come i pagani ed hanno perso la coscienza della differenza tra i due modi di pregare. Due atteggiamenti decisamente opposti. Il Padre vostro sa di che cosa avete bisogno: «Ho osservato la miseria del mio popolo… Sono sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele» (Es 3,7-8). Due sottolineature sono importanti: la prima è che il perdono di Dio per noi è condizionato dal nostro perdono per gli altri; la seconda è che Dio non ci toglie le tentazioni (cfr. Gesù nel deserto) e ci lascia liberi. Tocca a noi chiedere aiuto: “non lasciarci cadere nella tentazione…”.

Preghiera

Signore, insegnaci a pregare (Lc 11,1): salga a te la mia preghiera come il profumo dell’incenso (Sal 41/40). Accettala non per i miei meriti ma per la tua misericordia. Insegnami a perdonare. 

Agire

Come “recito” il Padre nostro? Provo a scegliere oggi una sola frase della preghiera di Gesù.  

Meditazione del giorno a cura di monsignorArrigo Miglio, arcivescovo di Cagliaritratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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