"Le recenti affermazioni del premier Renzi sulla necessità di intervenire sulle unioni civili, anche a seguito dei pronunciamenti della Corte Costituzionale, aggiungono rilevanza ad un dibattito già molto intenso, in Parlamento e nel Paese", commenta Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
"Troppi - prosegue - considerano questi segnali come un'autostrada per un malinteso diritto al 'matrimonio per tutti', mentre proprio le recenti sentenze della Corte Costituzionale (la famosa sentenza n. 138/2010 e la recentissima 170/2014)) hanno nettamente e ripetutamente chiarito che il 'requisito della eterossessualità' è peculiare e irrinunciabile per l'idea di matrimonio e di famiglia della nostra legislazione".
Per la Costituzione in primis, quindi, ma anche in tutto il resto dell'impianto legislativo vigente, la famiglia è "per sua natura formata dall’unione di un uomo e di una donna", ricorda Belletti. Dunque, "altre forme di convivenza possono avere una loro regolamentazione, soprattutto per tutelara la parte debole, ma non possono essere assimilate alla famiglia".
Su un tema così "delicato", il presidente del Forum giudica certamente "inopportune" e "affrettate" le fughe in avanti verso ipotesi di regolazione per cui "…alle unioni civili tra persone dello stesso sesso si applicano tutte le disposizioni previste dal matrimonio…", come recitano alcune proposte di legge già oggi in discussione.
Come a dire: "Non lo chiamiamo matrimonio, ma cambia poco…". Invece, "la posta in gioco è alta", afferma Belletti, e "serve chiarezza". Una eventuale regolazione di "forme di convivenza registrata" invocata dalla Corte costituzionale deve essere assolutamente ben distinta dalle norme che regolano l'stituzione familiare, per non "trattare in modo uguale cose diverse": "Il che sarebbe somma ingiustizia, in effetti".
Dunque, conclude il vertice del Forum delle Associazioni Familiari, "serve un grande dibattito, aperto a tutta la società civile, su un tema così complesso, e anche una eventuale proposta di regolazione presentata dal Governo a settembre non potrà passare per 'ordine di partito', o per puro dibattito tra i partiti, o peggio come merce di scambio per altri obiettivi". "La famiglia - aggiunge infine - è un tesoro troppo prezioso, per le nuove generazioni e per la società, per esporla a frettolose ed ambigue scorciatoie".