Care sorelle –scriveva Teresa d’Avila -…per entrare in monastero con il passo giusto e per viverci dentro senza problemi, anzi con la vera gioia, il minimo richiesto è varcare quella soglia pronte alla massima misura: donare la vita …
Rimanendo sempre in questa radicale offerta del massimo amore, ogni sacrificio è sempre relativo e ha in sé il valore e il gusto dell’offerta totale…
Il mio amico Bonaventura mi ricordava sempre di fronte alle difficoltà piccole o grandi: “Prova a pensare all’amore più grande di Gesù per noi, dando la sua vita e mettendola in mano al Padre ci ha liberati dall’inferno.
Eravamo nella massima punizione: condannati al fuoco eterno. Pensa a questo, Andrea, e capirai che ogni dolore, ogni sofferenza è quisquiglia al confronto dell’inferno sfuggito o del Paradiso da Lui regalato. “Le sofferenze di questo mondo sono talmente relative da non essere nemmeno paragonabili alla gloria futura a cui siamo destinati”.
In famiglia –mi confida Lena – vivevo le mie prigioni nel periodo in cui, per risparmiarmi, cercavo di dare il meno possibile al marito e ai figli; ma da quando, grazie a Dio, il programma minimo della mia giornata è diventato quello di donare la vita, m’accorgo di godere la libertà trovata nella misura massima del dono.
Ciao da p. Andrea
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.