Rinascimento tecnologico, questo il titolo dell’intervento di Antonio Gaspari, direttore di ZENIT, alla seconda giornata di lavori (13 giugno) del meeting dei media cattolici Pellegrini nel Cyberspazio.
Gaspari, grazie anche all’esperienza maturata presso l’agenzia di stampa internazionale da lui cofondata e diretta, ha efficacemente illustrato la correlazione tra gli effetti sociali della rete, i dati relativi allo sviluppo del web, il rapporto tra carta stampata e informazione online, e le esigenze informative del mondo cattolico.
I dati di diffusione di Internet – ha spiegato il giornalista – danno la misura di un’autentica rivoluzione. Due miliardi e 300 milioni di persone connesse nel mondo, circa 100 milioni ogni secondo; il 26% degli abitanti del pianeta ha almeno un account su un social network. In Italia ci sono più computer che persone: 35 milioni e 200 mila nelle abitazioni; 10,3 milioni in ufficio; 3,7 milioni nelle università e nelle scuole; ai quali si aggiungono: 19,3 milioni di smartphone o cellulari e 4,8 milioni di tablet. Solo nell’ultimo anno l’utilizzo di Internet in Italia è cresciuto del 17%.
Un fenomeno di proporzioni così enormi – ha osservato Gaspari – non poteva non riflettersi sul mondo dell’informazione. Internet ha determinato la crisi, se non addirittura la scomparsa, di testate cartacee un tempo gloriose e ha sovvertito le tradizionali regole del giornalismo. Ma accanto ai fattori di crisi, bisogna considerare anche i possibili benefici.
Il primo beneficio è che l’equilibrio economico di una testata si sposta dalle spese fisse (struttura, stampa, spedizione) all’investimento sul capitale umano e sociale. Con i costi di stampa e spedizione che un tempo erano necessari per diffondere il prodotto cartaceo a livello locale, oggi è possibile essere presenti sulla scena mondiale. Bisogna inoltre sottolineare una qualità del web che assume un particolare rilievo dal punto di vista dei media cattolici: la possibilità di creare e sviluppare una rete di finanziamento basata sulle spontanee sottoscrizioni dei lettori. È il sistema che consente la sopravvivenza dell’enciclopedia Wikipedia e che ha consentito lo sviluppo dell’agenzia di stampa ZENIT, che è stata fondata con un capitale irrisorio ed è oggi diffusa in sette lingue diverse. Anche le società editrici cattoliche, anche la rete mondiale di Radio Maria, si avvalgono del medesimo sistema. Il segreto è fare una comunicazione di qualità: in tal modo si crea una comunità di lettori disponibili ad offrire un aiuto economico. Bastano pochi euro a testa per sostenere l’impresa editoriale. In questo senso, potremmo dire che il web consente di replicare, in termini di modernità, ciò che hanno fatto per millenni le comunità cristiane e gli ordini religiosi.Ma numerosi altri – ha aggiunto Gaspari – sono i vantaggi offerti dal web rispetto alla tradizionale carta stampata: basti pensare alla possibilità di integrare la parola scritta con i contenuti multimediali e alla possibilità di accedere ad un mercato in espansione: negli ultimi anni la carta stampata ha perso il 14% del mercato pubblicitario, mentre la raccolta pubblicitaria in rete è cresciuta del 17%.
Ai fattori di crescita sopra evidenziati fanno riscontro gli effetti sociali della comunicazione in rete. La facilità dei contatti e l’immediatezza del dialogo favoriscono la creazione di rapporti di fiducia e, quindi, lo sviluppo delle relazioni tra comunità e tra persone.
Bisogna guardare con particolare attenzione al fenomeno dei social network, ha sottolineato Gaspari. E anche qui ha riportato dei dati. A gennaio di quest’anno Facebook contava un miliardo e 276 milioni di iscritti. In Italia gli utenti di Facebook sono 24 milioni su circa 27 milioni di navigatori abituali e più della metà di loro vi accede ogni giorno. Il 94% delle aziende utilizza o intende utilizzare i social media per cercare nuovi collaboratori, mentre il 78% dei professionisti che lavorano nel campo della selezione del personale ha già assunto dipendenti tramite questi canali.
I social network, grazie alla loro interattività, hanno un enorme potenziale per favorire la crescita della libertà, della democrazia, dei processi educativi, della conoscenza scientifica, culturale e spirituale. E a tale proposito, Antonio Gaspari ha annunciato agli operatori del meeting un’autentica anteprima: sta per nascere il primo social network italiano che porrà al centro della sua attività gli obiettivi e i valori del mondo cattolico. La nuova piattaforma s’intitola Orbisphera. Ne sono autori un gruppo di volontari, comunicatori e informatici che operano sotto l’egida della Postulazione della Causa di Giovanni Paolo II, l’organismo della Diocesi di Roma, diretto da Mons. Slawomir Oder, che ha portato recentemente a compimento la canonizzazione del grande Pontefice. La messa in rete del nuovo social network è prevista per il prossimo mese di settembre.
“Insomma, una vera rivoluzione!”, ha detto Gaspari. “Siamo in pieno rinascimento tecnologico, ma dove sta l’uomo in questo rinascimento?”. E ha ricordato le parole di S. Giovanni Paolo II: “Scorgiamo grandi progressi tecnologici, ma non sempre accompagnati da un grande progresso spirituale e morale”.
“Lo strumento tecnologico – ha spiegato il giornalista – è molto potente ma quello che serve è un progetto che cambi le finalità e la sostanza dell’informazione. C’è bisogno di rinnovare, rilanciare e sviluppare un progetto editoriale cattolico. Fin dalla fondazione la missione dei cristiani è stata quella di comunicare la buona notizia. Anche quando siamo costretti ad occuparci di brutte storie, dobbiamo individuare il vero, il buono e il bello che magari è piccolo e fragile, ma è l’unico che può accendere una luce ed alimentare la speranza”.
Riflessioni, quelle di Gaspari, che rinviano direttamente alle parole di Papa Francesco, tratte dal recente messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2014. Parole che il giornalista ha testualmente citato a conclusione del suo intervento: “La rete digitale può essere un luogo ricco di umanità, non una rete di fili ma di persone umane”.