Un titolo suggestivo, Pellegrini nel Cyberspazio, tre giorni di incontri (dal 12 al 14 giugno), una bella località turistica sulla costa adriatica (Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno): questa la “cornice” del primo meeting dei giornali cattolici cartacei e online che riunisce gli operatori del settore per un confronto finalizzato allo sviluppo di percorsi comuni.
Il meeting è organizzato dal Settimanale Diocesano l’Ancora, dalla FISC – Federazione Italiana Stampa Cattolica, dall’agenzia SIR (Servizio Italiano Religioso), dall’agenzia internazionale ZENIT e dall’Ordine dei Giornalisti delle Marche.
La prima giornata di lavori, conclusasi ieri sera, si è aperta con la conferenza stampa, svoltasi presso la sala di rappresentanza del Comune di Grottammare, con la partecipazione del sindaco Enrico Piergallini, alla presenza di alcuni organizzatori dell’evento, che hanno illustrato le finalità istitutive e la volontà di fare del meeting un appuntamento annuale dell’informazione cattolica: Simone Incicco, caporedattore de l’Ancora; Antonio Gaspari, direttore di ZENIT; Francesco Zanotti, presidente dei Settimanali Cattolici; l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Alexey Komov, che si è avvalso della amichevole collaborazione, in qualità di traduttore, di Antonio Brandi, presidente della onlus ProVita.
Erano presenti anche i due sponsor che hanno consentito la realizzazione dell’evento: l’agenzia di viaggi Goasia “Io viaggio con Dio” e la casa editrice Shalom.
Nei vari interventi sono emersi, a livello di sintesi, i diversi contenuti che hanno poi caratterizzato l’apertura pomeridiana dei lavori presso la Sala Kursaal, concessa dal Comune di Grottammare. L’apertura è stata affidata a monsignor Carlo Bresciani, Vescovo di San Benedetto del Tronto. “È importante che i giornali cattolici trovino il modo di collaborare per raccontare la storia quotidiana dove Dio è sempre presente”, ha detto il Vescovo. “L’evoluzione nel campo informativo è vorticosa – ha proseguito il presule – siamo travolti da una massa di dati che è difficile leggere. Serve una mediazione per la comprensione sapienziale: un compito al quale non possiamo sottrarci, anche per opporci al diffuso atteggiamento di fatalismo nei confronti degli eventi negativi della vita”.
È stata poi la volta di Pietro Pompei, direttore de l’Ancora, che ha illustrato la difficile transizione, anche di natura generazionale, dal cartaceo all’online, auspicando la coesistenza di entrambe le forme comunicative.
“Il rischio è che il cyberspazio ci allontani dalla realtà”, ha avvertito il sindaco Piergallini: “Dobbiamo rifiutarci di essere vittime delle strutture di comunicazione dominanti: nomination, sfilate e via dicendo”.
Ludovico Scortichini, titolare di Goasia, ha illustrato un interessante esperimento volto a suscitare nei turisti agnostici un’emozione di fede attraverso un viaggio in Terra Santa: un esperimento perfettamente riuscito.
Alvaro Mascioni, editore di Shalom, ha esortato tutti a sviluppare l’utilizzo di Internet perché è l’unico modo per colloquiare con i giovani.
Francesco Zanotti ha sottolineato che la finalità del meeting è quella di capire come accordare funzionalmente i diversi mezzi delle comunicazioni sociali.
Antonio Gaspari, a sua volta, ha puntualizzato con lucidità il tema centrale del convegno: non si tratta di scegliere tra web e carta stampata, come alcuni ritengono, ma di capire come amplificare il messaggio della comunicazione cattolica “portando la nostra testimonianza nella parte buona del web”.
Antonio Brandi, nel presentare l’ambasciatore Komov, che è anche presidente del Congresso Mondiale delle Famiglie e rappresentante del Patriarcato di Mosca, ha denunciato l’aggressione in atto al concetto stesso di famiglia, che va a stravolgere, da un punto di vista antropologico, quello che è stato il cuore della società umana per più di mille anni. L’ambasciatore ha quindi sviluppato questo tema con particolare riferimento al suo Paese e all’informazione distorta che viene veicolata sui media occidentali. Partendo da una premessa: in Russia, dopo i settant’anni nefasti del Comunismo ateo, è in atto un forte recupero di spiritualità.
L’ultimo intervento in programma, che ha chiuso la prima giornata di lavori, è stato quello di Dario Gattafoni, presidente dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche, che ha sviluppato il tema dell’etica nella rete. Moderatrice dell’incontro: Marilisa Della Monica, firma del settimanale L’amico del Popolo di Agrigento.
Gattafoni ha messo a fuoco un concetto che risulta essenziale per comprendere questa problematica: la deontologia del giornalista nella ricerca della verità e nella verifica delle fonti è – e deve essere – esattamente la stessa, sia che scriva sulla carta stampata, sia che scriva sul web. Il problema, ha aggiunto, è che l’innovazione legislativa è in ritardo ed oggi ancora non esistono delle leggi appositamente pensate per regolamentare, nella sua specificità, questa complessa materia. Si va avanti con sentenze interpretative della magistratura chiamata a pronunciarsi su fattispecie concrete. Il rischio – ha concluso Gattafoni – è che si verifichi per il web lo stesso ritardo legislativo di vent’anni al quale abbiamo assistito nella transizione dal monopolio RAI all’avvento delle televisioni commerciali.