La gioia di sentirsi umani

Ogni persona ha un valore, anche se non assomiglia ai falsi modelli imposti dal cattivo uso dei mezzi di comunicazione

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In quale mondo viviamo? Un mondo umano o disumano? Nella società odierna sono in aumento le occasioni di disumanizzazione. Il corpo sta prendendo sempre di più il sopravvento sull’anima, generando una pericolosa non-cultura del vuoto e dell’apparenza.

Pensiamo, ad esempio, a ciò che accade in un ambiente che tocca particolarmente da vicino i giovani: quello della musica. Oggi l’attenzione dei ragazzi non è più rivolta soltanto ai dischi o ai concerti. Intorno ad un artista ruotano tanti altri elementi: siti Internet, pagine sui social network, video, libri, fumetti, DVD, abiti, suonerie per i telefoni cellulari, e qualunque altro tipo di oggetto commerciabile.

L’esplosione multimediale ha sconvolto il modo di percepire la musica. Un tempo si ascoltava un disco alla radio, apprezzandone semplicemente la melodia. Il cantante veniva amato principalmente per le sue doti professionali, senza bisogno di ricorrere a trucchi o effetti speciali.

Oggi l’artista è diventato, soprattutto, “corpo”. Prima ancora di essere ascoltato, viene osservato. I ragazzi imparano a conoscerlo in televisione, attraverso i video musicali trasmessi dalle varie emittenti.

Di conseguenza, gli artisti non possono più limitarsi a cantare e suonare. Hanno l’esigenza di essere belli, affascinanti, oppure strani. Devono per forza colpire l’attenzione del pubblico, rinnovando spesso pettinatura, abbigliamento, modo d’apparire.

L’apparenza schiaccia l’arte. Nell’era dell’immagine diventa indispensabile apparire e far dominare il proprio corpo. E’ necessario stupire, mettersi in mostra con un aspetto fuori dal comune.

La voglia di colpire ad ogni costo finisce per diventare una schiavitù. Tanti cantanti non sono più liberi. Sono costretti ad inventare sempre nuove provocazioni, pur di riuscire a scandalizzare e finire sui giornali.

Questo genere di modelli rischia di influenzare anche il comportamento dei giovani. Il corpo, per molti di loro, diventa il centro di tutto. Tanti ragazzi sentono il bisogno di colpire l’attenzione ad ogni costo, proprio come i loro idoli della musica o della televisione. In questo modo, pensano di essere più facilmente accettati dagli amici o dall’ambiente che li circonda.

Per alcuni ragazzi il corpo umano diventa un “prodotto” da esporre in vetrina ed offrire agli sguardi del mondo. Pensiamo a quante persone, oggi, indossano abiti indecenti o di cattivo gusto.

Il corpo di tanti giovani viene rapidamente risucchiato dal grande mercato delle emozioni “usa e getta”: sulla spiaggia, in discoteca, a scuola e nella vita quotidiana. Per illudersi di esistere bisogna necessariamente mettersi in mostra, fino a toccare la volgarità.

Nella società di oggi la sacralità del corpo viene sempre più spesso calpestata ed insultata. Pensiamo al cattivo esempio che viene offerto ai giovani con la televisione, attraverso certe trasmissioni . Ogni scusa è buona per ridurre il corpo ad una dimensione di “cosa”, di “merce” utile per cercare di far salire gli indici d’ascolto.

Come combattere questa tendenza? La soluzione è semplice. E’ necessario comprendere che per affermare la propria personalità non occorre inseguire ciecamente i falsi modelli esibizionisti di oggi.

Noi non siamo soltanto corpi. Siamo anche anime. Perciò, riscopriamo la  bellezza della nostra natura umana e spirituale. In questo modo, potremo volare in alto. Molto più in alto.  

C’è anche un altro problema: quello della ricerca della perfezione assoluta.

Viviamo nell’era dell’immagine, in cui tutto dovrebbe essere impeccabile, quasi irreale, oltre ogni limite.

Le edicole sono piene di calendari e riviste con le fotografie (a volte ritoccate al computer) di modelle e attrici dalla bellezza irraggiungibile. La televisione e gli spot pubblicitari impongono gli stessi falsi miti.

I ragazzi si guardano spesso allo specchio. E quelli che non riescono ad assomigliare a certi modelli di “corpo perfetto” tendono ad entrare in crisi. Si sentono inadeguati, incompleti, quasi inferiori.

Non bisogna cadere in queste trappole. Ogni essere umano ha un suo valore, anche se non assomiglia ai falsi modelli imposti da certi mezzi di comunicazione.

Comprendere questo è importante. Aiuta a sorridere e a sentirsi persone, non “prodotti”.

Le persone sono persone sempre, in ogni condizione. Tutti gli esseri umani hanno un’anima e possono offrire il proprio prezioso contributo al mondo.

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Carlo Climati

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