La forza del bambino

Prendere coscienza di essere amati ci fa passare dalla schiavitù del dovere alla libertà dell’amare

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Il mio bambino è proprio uno spasso, per me è una continua sorpresa ogni giorno: “Quando cade, non lo tocco, lascio che si alzi da solo: sta proprio imparando a farlo da solo. È da solo che deve imparare!”

A queste parole mi permetto di replicare: “Signora, il bambino da solo non può e non potrà mai avere la forza di alzarsi da terra; se il suo piccolo in continuazione cade divertito e si rialza ridendo è proprio perché non è solo.

Si alza e si rialza in continuazione perché c’è la mamma; c’è su di lui lo sguardo amoroso e divertito della mamma, ecco la forza del piccolo; la sola presenza è un continuo intervento della mamma. In una parola, Signora, il suo piccolo è sicuro che la mamma non lo rimprovera, ma lo ama così com’è: sia a terra che in piedi. Lui sa di essere amato”.

Chi vive alla presenza e in continuo rapporto con l’Amore, chi sa di essere amato riceve l’energia che lo rende capace di grandi cose. Il bambino avvolto dall’amore, è sorridente, è sereno, sa cadere e rialzarsi. Diversamente è irrequieto, piange, e, se cade, non tenta neppure di rialzarsi.

Prendere coscienza di essere amati ci fa passare dalla schiavitù del dovere, alla libertà dell’amare.

 Ecco perché Teresa d’Avila chiama tutti gli uomini all’orazione che ha per base la forza della debolezza: “Sappiamo di essere amati”.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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