Il Papa ai Carabinieri: "La vostra vocazione è il servizio"

In piazza San Pietro, davanti a decine di migliaia di appartenenti all’Arma, il Pontefice ha annunciato che il 13 settembre si recherà a Redipuglia “per pregare per i caduti di tutte le guerre”

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In piazza San Pietro, dopo la Messa celebrata da mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, è giunto papa Francesco. Il Santo Padre ha salutato la moltitudine di Carabinieri presente in occasione del bicentenario della fondazione dell’Arma.

“Celebrare questa ricorrenza significa ripercorrere due secoli della storia d’Italia, tanto è forte il legame dell’Arma dei Carabinieri con il Paese”. Solidarietà, fiducia e dedizione al bene comune sono i tre pilastri indicati da Francesco sui quali ruota questo legame. “Le ‘Stazioni’ dei Carabinieri sono presidi presenti su tutto il territorio nazionale: sono dei punti di riferimento per la collettività, anche nei paesi e nelle contrade più remote e periferiche”, ha aggiunto.

Presenza capillare che “vi chiama a partecipare alla vita della comunità nella quale siete inseriti, cercando di essere vicini ai problemi della gente, specialmente alle persone più deboli e in difficoltà”. Pertanto, ha detto il Papa ai militari presenti, “la vostra vocazione è il servizio”.

Servizio che “si esprime nella tutela degli individui e dell’ambiente, nell’azione per la sicurezza, per il rispetto delle regole della convivenza civile e per il bene comune: è un impegno concreto e costante nella difesa dei diritti e doveri dei singoli e delle comunità”. La tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza delle persone “è un impegno sempre più attuale in una società dinamica, aperta e garantista, come quella italiana nella quale siete chiamati ad operare; e costituisce inoltre la condizione necessaria e indispensabile perché ogni persona, sia come individuo sia nelle comunità di cui fa parte, possa liberamente esprimersi, maturare, e così rispondere alla vocazione particolare che Dio ha in serbo per ciascuno di noi”.

Il Papa si è poi rivolto ai Carabinieri ricordando loro che “la vostra missione si esprime nel servizio al prossimo e vi impegna ogni giorno a corrispondere alla fiducia e alla stima che la gente ripone in voi.” Impegno che “richiede costante disponibilità, pazienza, spirito di sacrificio e senso del dovere. Nel vostro lavoro siete sostenuti da una storia scritta da fedeli servitori dello Stato che hanno onorato la vostra Arma con l’offerta di sé stessi, l’adesione al giuramento prestato e il generoso servizio al popolo”.

Francesco ha dunque rivolto un “pensiamo al servo di Dio Salvo d’Acquisto, che a 23 anni, qui vicino a Roma, a Palidoro, ha spontaneamente offerto la sua giovane esistenza per salvare la vita di persone innocenti dalla brutalità nazista”. È “nel solco di questa lunga tradizione” che il Pontefice ha incoraggiato i Carabinieri a proseguire “con serenità e generosità il vostro servizio, testimoniando gli ideali che animano voi e le vostre famiglie, che sempre sono al vostro fianco”.

Il Vescovo di Roma ha definito “di grande rilievo” l’impegno dei Carabinieri “oltre i confini nazionali”. Infatti, anche “all’estero vi sforzate di essere costruttori di pace, per garantire la sicurezza, il rispetto della dignità umana e la difesa dei diritti umani in Paesi travagliati da conflitti e tensioni di ogni tipo”. Il suo invito è dunque a non cessare “di rendere ovunque, in Patria e al di fuori di essa, una chiara e gioiosa testimonianza di umanità, specialmente nei confronti dei più bisognosi e sfortunati”.

Il Papa ha chiesto ai presenti di ricorrere alla Vergine Maria, loro “celeste patrona” venerata con il titolo di Virgo Fidelis. “Nei momenti di stanchezza e di difficoltà, sicuri che, come madre tenerissima, lei saprà presentare al suo Figlio Gesù i vostri bisogni e le vostre attese”, ha detto.

Prima di invocare la benedizione, il Santo Padre ha annunciato che il prossimo 13 settembre intende “recarsi pellegrino” al Sacrario militare di Redipuglia, in provincia di Gorizia, “per pregare per i caduti di tutte le guerre”. L’occasione è il centenario dell’inizio di quella che ha definito “quella enorme tragedia che è stata la Prima Guerra Mondiale”.

(F.C.)

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ZENIT Staff

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